Lo scendere e il salir delle scale altrui
Come capita a molti ragazzi di buona ma non ricca famiglia, a un certo punto della giovane esistenza, si fa avanti il problema di come avere del denaro da spendere senza che questo gravi sulla famiglia stessa. La soluzione raramente è originale, anzi il più delle volte è obbligata. Si fa il cameriere, qualche lavoro in campagna quando è tempo di raccogliere, si vendono degli elettrodomestici, oppure libri, anzi enciclopedie.
E dopo avere provato il cameriere anche Franco Pilastri, non ancora ventenne, decise di provare il brivido del porta a porta con una enciclopedia che in realtà non aveva mai sentito nominare. Lo fece rispondendo a uno di quegli annunci sui giornali nei quali si promettono buoni guadagni immediati e grandi prospettive di carriera. Appuntamento in un hotel cittadino. Lì, insieme ad altri spaesati, fece conoscenza con le tecniche di vendita che, col prodotto, poco o nulla avevano a che fare. Si entrava in una strana gerarchia sottratta all’araldica, con cavalieri, principi e altro: titoli che si sarebbero conquistati nel futuro più o meno prossimo vendendo tante enciclopedie.
sotto di sé ci sarebbero stati i nuovi venuti o i meno abili, dal lavoro dei quali si sarebbe tratta una percentuale
Dopo il rapido corso prese il via l’avventura delle porte sbattute, con tanto di borsa con un paio dei volumi della enciclopedia. Già il primo giorno si presentò l’occasione. Un paio di tentativi a vuoto, e finalmente un signora molto avanti con gli anni lo fece entrare. Franco piazzò subito un bel colpo su come era ben ordinata e tenuta la casa. Quindi nel mettersi a sedere nel modestissimo salotto fece dei complimenti sulle foto di probabili figli e nipoti. E vide la signora irrigidirsi un po’. Poi aprì uno dei due libri e cominciò a illustrare le meraviglie della sapienza enciclopedica, usando il classico – per quei venditori – indovinello sulla differenza poco distinguibile tra gli embrioni di vari animali e l’uomo. Poi si lanciò sulla utilità dei volumi per se stessi, ma soprattutto per i propri familiari.
La signora confessò che da anni era vedova. “Ma ci sono i nipoti!“, sentenziò l’astuto Pilastri. Il volto della signora si intristì e a mezza voce disse: “Non me li portano mai“, e quel mai fu quasi un bisbiglio. Allora Franco incalzò: “Sarebbe una ottima occasione per riavvicinarsi”. La signora sorrise: “Posso provare anche questo“. E di lì a poco c’era una bella firmetta sotto l’ordine, e anche un po’ di anticipo in contanti. Una spesa che sicuramente la signora non poteva permettersi alla leggera, sedici volumi a un paio d’anni di rate. “Torni” – disse la signora – “lei è un bravo ragazzo…“. Le prime rampe di scale furono scese con grande orgoglio e senso di vittoria. La terza più lentamente e con fare più riflessivo sulle astuzie adoperate.
L’ultima rampa fu decisiva. Nell’aprire il portone Franco Pilastri si convinse. Mai più. Non restituì i due libri né incassò la percentuale di quella vendita.