Sesso in rete, quel vizietto insospettabile
Non sono di Calcutta: sono una donna, non sono una santa, ma…
Ignoravo certe cose.
Cioè, per me il sesso erano i giornalini pornografici, al massimo dei film hot e poi c’era il sesso dell’ammmore. Ehm diciamo poche escursioni dalla posizione del missionario e dintorni; insomma una palla. Diciotto anni fa cominciai a navigare in internet: forum , blog, informazione varia ed eventuale, routine. Cinque anni fa alcune persone che seguivano il mio blog mi invitarono ad entrare in un mondo virtuale: Second Life. Mi si aprì un mondo.
Mi resi conto di sapere zero del sesso rispetto almeno alla media di quel luogo e, più avanti, facendo delle ricerche, anche rispetto alla media nazionale. Non nascondo che millantai di essere una persona informata sui fatti per non fare la figura dell’imbranata.
Sia chiaro, Second Life non è solo sesso: un tempo, e ancora adesso seppur con minore intensità e frequenza è stata fucina di arte, cultura e tanto altro.
Il sesso in rete scorre a fiumi, peggio dell’alcool nelle vene degli alcolisti più incalliti
Non immaginavo nemmeno lontanamente però che il sesso potesse esser vissuto anche così pixellati, e perfettamente riprodotto grazie ad animazioni in grado di dare l’impressione di un coito a tutti gli effetti. E che coiti… con doppio e triplo salto mortale e avvitamenti in aria. Letti che con un pulsantino ti regalano persino la ballerina di lap dance e volendo esagerare anche l’orgia dei tuoi sogni. Io guardavo tutto questo allibita: stanavo, intervistavo e scrivevo.
Insomma, per farvela breve, dopo essermi svegliata dal mio torpore e preso atto che forse il sesso non era quello che pensavo di conoscere, mi si aprì un mondo che studiai in maniera più approfondita. Non m’interessava il sesso in sè, quanto comprenderne le dinamiche psicologiche e sociali.
Il sesso in rete scorre a fiumi, peggio dell’alcool nelle vene degli alcolisti più incalliti.
Una marea di uomini e donne che cercano sesso in rete. Sì, perché il sesso – scoprii – non era solo un primato di Second Life.
Twitter, facebook e qualsiasi buco del web ha un sottobosco malcelato di luoghi che hanno come unico scopo l’approccio a sfondo sessuale
Single, sposati, giovani e meno giovani, professionisti e non. Gente insospettabile anche.
Casalinghe che dietro allo schermo diventano Lady Godive, trasformandosi in macchine del sesso in vestaglia e ciabatte. Donne in carriera che, frustino in mano, sognano di essere la Mistress perfetta nella tempesta perfetta di uomini che sognano di essere i loro slave. Uomini che piuttosto che tradire in real life e mettere a rischio il proprio ménage familiare con il calare delle tenebre si trasformano nell’amante della tua fantasia. Tanto la panza non si vede.
Se pensate che esageri, sappiate che non ho ancora nemmeno cominciato…
Il sesso scorre con immagini, attraverso la scrittura, in voice, in cam. I social sono spesso usati come vetrina o annunci per procacciarsi carne.
L’amore in tutto questo c’entra poco. Solo raramente dalla pelle al cuore. Dietro allo schermo si trova il coraggio di liberare qualsiasi fantasia e ogni perversione sessuale. Perché se i rischi tra adulti consenzienti sono limitati a livello oggettivo, lo sono meno a livello psicologico.
Ho avuto così contezza di come sia relativa la conoscenza, anche con chi ci è intimo: troppo spesso non conosciamo veramente chi ci respira addosso. Mentre si è più liberi con illustri sconosciuti, perdendo ogni freno inibitore.
E mi è venuto un dubbio cosmico: sarà vero come dicono, che il vero sesso non includa mai l’amore? Sto cercando ancora le risposte con l’amaro in bocca.
Chi cerca l’amore spesso trova solo trasgressione; la rete può diventare il più grande inganno emozionale. Tutti cerchiamo qualcosa e forse è possibile anche trovarlo. Peccato che spesso sia un copia e incolla, una proiezione di mancanze da assolvere.