Lettura n.4 – Il prima e il dopo di una vita
Quante volte abbiamo avuto la percezione che stesse per accadere qualcosa di tremendo nella nostra vita? Una vocina interna che non ha avuto il tempo per farsi ascoltare ma si lascia solo intuire, purtroppo. Un “prima” e un “dopo” che ha spaccato la nostra vita in due; tutto ciò che poteva non accadere e tutto ciò che invece, nostro malgrado, è accaduto. O forse è accaduto e basta. E noi possiamo andare avanti nella vita infilando un passo dietro l’altro, senza mai guardare indietro, a quel luogo dove non osiamo posare lo sguardo. Perché lì c’è la nostra colpa. E nella colpa, che abiterà la nostra anima per sempre, risiede una dannazione cieca più forte del riconoscimento della colpa stessa da parte degli altri. Il terrore di essere scoperti, il timore di non sapere le mosse dell’altro, la paura sconfinata delle notti buie e dei pensieri senza via d’uscita. Il protagonista, reduce da un terribile incidente d’auto in compagnia della sua giovane amante, vivrà un incubo dei peggiori, centellinato dalle prime pagine fino alla fine.
Solo un maestro della narrazione, fine e abile conoscitore della psicologia dei suoi personaggi, come Simenon, può far partire una storia dalla sua fine: la scena madre della atroce inconfessabile colpa, in cui a pagare sono piccoli bambini innocenti. Come in un big bang la colpa che dirompe dentro la vita di Joseph Lambert crea una spaccatura fra il “prima” e il “dopo”. Un matrimonio che forse non riesce a dare più calore, un lavoro preciso ma monotono, e molti altri segni di disagio che verranno a galla nel “dopo”. Quale àncora di salvezza può trovarsi fra le cosce dell’enigmatica Edmonde? Che sorta di complicità silenziosa e corrosiva farà da collante fra i due complici? Pensate a quando un pensiero s’insinua lento ma inesorabile dentro di noi, cammina sotto pelle, arriva al sangue e diventa impossibile cacciarlo via, come un virus s’impossessa di noi stessi e della nostra vita.
Cosa resta appiccicato addosso dopo la lettura di questa storia? La figura imperscrutabile dell’amante segretaria, Edmonde, il mistero di colei che pronuncia pochissime parole e sembra essere indifferente all’atrocità del senso di colpa. A me lei resta davanti agli occhi come un mare di ghiaccio che potrebbe spaccarsi sotto i piedi.
Leggendo “I Complici” di G. Simenon Adelphi edizioni