L’Altra bellezza, l’Altra Toscana
“… perch’io, che nella notte abito solo
anch’io, di notte, strusciando un cerino
sul muro, accendo cauto una candela
e riscrivo in silenzio e a lungo il pianto
bianca nella mia mente –apro una vela
timida nella tenebra, e il pennino
che mi bagna la mente…
strusciando che mi scricchiola, anch’io scrivo”G. Caproni
Ed io scrivo di luoghi della memoria, di quelli dove i visi sembrano non scolorire mai e le voci accompagnare piano il tuo cammino. Ricordi nonna quando al mattino balzavo giù dal letto nella grande camera gialla e scendevo giù in cucina da te che mi attendevi con la tazza fumante di latte bianco e caldo? Il lampo di luce del tuo viso amato mi attraversa nell’attimo in cui varco la soglia della casa, L’Altra Toscana Villino Ripa, e sento sotto i piedi, non più piccoli e incerti, il solaio leggermente tremare come un danzatore matto. E l’odore avvolgente dei mobili intrisi di storia del villino mi accarezza mentre svapora piano per essere sostituito dalla maggiorana prepotente che dal giardino sale, così al cuor dico “ecco un posticino caldo e vero dove riposo e gioia autentica puoi provare”.
Attraverso la stanza della colazione col grande tavolo al centro e la stanza del biliardo per accedere alla camera del rosmarino preparata con semplice cura per me. Il tocco del moderno è discreto e mi parla attraverso cuscini e paralumi in stoffa che recitano alcune poesie di Caproni; è la manualità artistica della padrona di casa Anna Laura, grafica dallo spirito sensibile. Una piccola frase di Calvino su un cuscino mi fa sentire a casa mentre getto lo sguardo fuori dal finestrino del bagno e intravedo i tigli lasciar ondulare le foglie al vento.
Sapete che il cedro del Libano non si spezza sotto i colpi pesanti della neve? Le sue braccia si flettono fino a raggiungere terra, dove si scrolla la neve da dosso come un vecchio cane giocherellone, e poi ritorna, come nulla fosse accaduto, con le braccia su
Il giardino profumatissimo è addobbato dai quadri appena dipinti e ciondolanti come olive dagli alberi, una performance dell’Associazione culturale Le balze; è tutto pronto per il primo evento del festival. Lo scrittore Simone Lenzi legge le sue delicate storie, piccoli gioielli di leggerezza e gocce di memoria, Anna Laura da discreta padrona di casa accompagna con eleganza la presentazione sorridendo, e Giovanni si aggira attento a procurare sedie a ogni ospite.
Per un attimo sembra di essere sempre stati lì, cogli amici più cari quelli di sempre, la simpatia e il calore umano della condivisione delle cose belle, tutto semplicemente immerso nel suono dei grilli. Fino all’ora di cena. Una grande tavolata in terrazza, dove, lo ammetto, la brillante simpatia dei livornesi prende il sopravvento sul silenzio della campagna, interrotta solo dallo stupore dei piatti gustosissimi dello chef e dei suoi piccoli segreti.
Ricordo i viaggi di gruppo di quando ero ragazza, in giro per il mondo, e la sera attorno ad un fuoco a raccontarci la vita. Che L’Altra Toscana Villino Ripa sia diventata la mia madeleine proustiana?
Sono rilassata e penso che siamo a mezz’ora da Firenze, non lontano da Siena e Arezzo, nel cuore di una delle più affascinanti regioni d’Italia. Bisognerà tornare e vedere i mulini d’acqua non distanti da qui, le Balze del Valdarno colline di ghiaia argilla e sabbia, Vallombrosa e l’Abbazia benedettina , ma anche il Museo Masaccio di arte sacra a Montevarchi, con le opere appunto di uno dei padri del Rinascimento.
Nel silenzio della quiete della stanza è già buio e l’indomani con quattro chiacchiere fra nuovi amici attorno al tavolo della colazione s’intravede la via del ritorno a casa. Il programma del FestivAria è appena inaugurato, molti incontri e molte mani ancora da stringere, e nuovi intrecci di sinergie umane e culturali da creare. Ci si saluta felici e paghi del fatto che per far cose belle in Italia non si debba necessariamente alzare la voce, qui fra i tigli e i grilli e la semplicità del fare. Uno sguardo al gatto nero che saluta discreto i viandanti del villino e arrivederci a L’Altra Toscana, l’altra vita quella che ti prende per mano.
Potrete consultare il programma qui.
Qui, invece, la pagina facebook de L’Altra Toscana Villino Ripa.
(Si ringraziano per la partecipazione a questa bella emozione, in ordine sparso: i modi gentili dei gestori Anna Laura Bachini e Giovanni Santi, la splendida cucina colta dello chef GianLuca Conficoni , la lettura ironica e garbata dello scrittore Simone Lenzi, la presenza del viaggiatore russo Dimitri che non beve vino, e la chiacchiera di tutti gli amici calorosi che hanno animato la serata, dulcis in fundo il discreto elegante gatto nero, NdA)
(foto di Ferdinando Avallone)