Il pozzo e il pendolo presenta “Tu, Mio”
E’ domenica sera, la giornata è stata afosa, appiccicosa, quasi apatica. Trascorsa così tra il divano, la partita in tv di sottofondo ed i calzini da appaiare. Una delle tante domeniche. Una delle tante domeniche se non fosse che finalmente in serata, con alcuni amici ci siamo recati all’Orto Botanico di Napoli, dove stasera Il Pozzo e il pendolo mette in scena la rappresentazione di un libro che mi ha lasciato da subito un qualcosa di profondo dentro: Tu, Mio di Erri De Luca.
Ad attenderci un viale con piante fitte, illuminate qui e lì da candele con luce fioca e traballante, ma che sono perfette per accogliere noi spettatori e farci calare in un’atmosfera suggestiva e particolare. Puntuale fa ingresso l’attore protagonista, Nico Ciliberti, accompagnato alla chitarra da Giacinto Piaracci i quali diretti dall’occhio vigile e attento di Annamaria Russo, si destreggiano tra le pagine di questo libro affascinante e coinvolgente dello scrittore partenopeo. Sembra quasi di sentire la salsedine del mare, e i profumi di Ischia mentre Nico sviscera la storia. Una storia particolare, di un amore, della fine di un’estate. La storia è ambientata negli anni del dopoguerra, protagonista è un adolescente, che cerca di diventare pescatore imparando l’arte da un ex soldato, con il quale parla spesso dei sui trascorsi durante la guerra. L’ambiente perfetto per l’incontro con una ragazza, che si trova sull’isola per far le vacanze. L’innamoramento scatta subito, ma poi si trasforma in qualcosa di altro. Senso di protezione, di appartenenza, di rivalsa. E di vendetta.
Tu, Mio è una storia che si basa sul passaggio dall’età adolescenziale a quella adulta. E’ la storia di un amore senza fine, quello del protagonista nei confronti della ragazza, e quello di quest’ultima verso il padre. Un padre mai dimenticato, mai seppellito. Ed è proprio che dal corpo del protagonista fuoriescono le movenze del padre: mani intrecciate in una certa maniera, baci sulla fronte, una mano tesa a salutare. La chiave di volta è il nome della ragazza, che funge da punto di non ritorno, da pallina messa su un piano inclinato. Una storia coinvolgente ed emozionante, che va in cerca dei fantasmi del passato, per potersi riappacificare col presente ed andare spediti verso il futuro. E a te non resta che la sensazione e la consapevolezza che l’amore è profondo come il mare, e come esso non ci è concesso conoscerlo nella sua totalità.
Un gran bel romanzo, raccontato in una favolosa cornice, da una compagnia che come sempre fa emozionare.
La serata perfetta!
Il pozzo e il pendolo continuerà i suoi appuntamenti all’Orto botanico i prossimi week end.