Carne di cane: me la mangio
E Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza,
e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo,
sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche
e su tutti i rettili che strisciano sulla terra»
Genesi 1,26
Ho un’amica che carne non ne mangia. Prima la mangiavo, mi dice, ma poi ho visto un documentario su come macellano le mucche, e da allora non ne mangio più. E il pesce, lo mangi? Sì certo, che c’entra il pesce? Guarda che muore soffocato quando lo tirano fuori dall’acqua, non è proprio una morte eutanasica. Eh, ma i pesci che capiscono? No, perché, le mucche forse le hai viste declamare poesie? Per le mucche mi dispiace, dei pesci non m’importa. Sarà perché non hanno sangue rosso da versare. Vegetariana, insomma, ma a metà.
Ma non basta. Quello del vegetarismo è un mondo vario che più non si potrebbe. C’è chi non mangia nemmeno il pesce, ma non rinuncia a frittate e cappuccino; c’è chi fa a meno dell’uovo strapazzato, ma non vivrebbe senza mozzarella, e chi mette pure da parte i latticini purché non gli leviate i frutti di gallina. Poi ci sono gli estremisti, e si entra nel veganesimo, che già al pronunciarlo pare più una religione che non un regime alimentare. Lì sono messi al bando non solo tutti i cadaveri d’animale, ma anche i prodotti da quelli derivati: latte, uova, miele et similia; si faranno invece scorpacciate di ortaggi, frutta e verdura, comprese le alghe, e i funghi specie d’autunno e se si è fortunati.
Quale impulso muova costoro è per me un mistero. Spesso quella che viene spacciata per etica ambientalista non è che un connubio mal riuscito tra intolleranze alimentari e istanzismo radical chic, che già la bistecca non la digerivi granché e hai trascorso diversi capodanni ruttando il cotechino della sera prima. Così, l’illuminazione: adesso faccio il vegano, o la vegana, che fa molto figo e se anche Madonna e Brad Pitt lo sono, un motivo certo ci sarà. Ed ecco che un movente innescato da rutti e protettori gastrici si trasforma in stile di vita, anzi scusate: lifestyle, e l’annuncio sarà fatto di soppiatto da MacDonald’s: niente wurstel ragà, sò diventata vegana! Prendo l’insalata, senza formaggio però!
Si fottano i movimenti animalisti, alla prima occasione io vado a farmi una bella bistecca.
Riflettiamo ancora un momento. Sulla distanza che separa l’uomo dagli altri abitanti del pianeta, unico essere senziente e pensante, che domina coi prodigi della propria tecnica tutti gli ambienti che, per vocazione e natura antropologica, gli sarebbero preclusi: l’aria, l’acqua e il suolo e persino lo spazio intergalattico. Distanziandosi così da ogni altra specie e realizzando una supremazia che gli dà per certo il diritto di proprietà sulle vite e sul sudore delle specie biologiche inferiori. A sfruttare il lavoro dei buoi per arare i campi, a riempire le reti di pesci, a coltivare polli e galline come fossero fagiolini, non compiamo che un nostro dovere evolutivo, esercitando il diritto di scrivere la storia, come compete ai vincitori.
Si pensi piuttosto ai problemi della nostra specie umana, che non al destino degli animali che le fanno da vassalli, e si popolino le bacheche facebook d’immagini dei tanti bambini troppo distanti dall’acqua pulita e ai quali le cure non arrivano, rimpiazzando le foto mielose di cani e gatti e altre bestie doppiamente fortunate: per condividere il tetto con alcuni di noi, invece di stare per strada come sarebbe loro destino, e per non avere carni pregiate al palato, non dovendoci fare da contorno come sarebbe loro vocazione. Anche se una coscia di cane la proverei, visto che in tutto il mondo lo cucinano. Che poi anche il gatto non dev’essere poi così diverso dal coniglio.
Si freghino pertanto le dottrine del non uccidere i batteri, si fottano i movimenti animalisti, vadano a quel paese le questioni sull’impatto biologico, sulla vivisezione (e su chi li dobbiamo testare i farmaci? direttamente sulla nonna?) e sulla maniera più indolore o meno cruenta di sgozzare vacche e annichilire vitelli: l’importante è che morendo non ne abbia a male la loro carne, che alla prima occasione io vado a farmi una bella bistecca.
Ti sembro stronzo? Scusa, sto provando solo a mettermi in un punto di vista diverso dal mio, magari mi convinco. Non ti sembro stronzo? Spiegami perché nei commenti. E se vuoi approfondire, vai a leggere quaggiù la presentazione di questa mia rubrica.