Meraviglie all’inEURoff Festival: l’estate romana continua
L’Eur -quartiere romano, ritratto architettonico dell’epoca fascista- mi è sempre risultato freddo e sterile. Almeno fino a ieri, giorno in cui si è fatto cornice meravigliosa del Festival inEURoff (4-7 settembre, Largo Agnelli, Roma).
Gli spazi sono stati rivisitati in maniera creativa e dalle alte e gelide colonne spuntavano ballerini contemporanei, attori ed abili circensi. InEURoff Festival raccoglie teatro urbano, arti performative, nuovo circo, danza contemporanea ed installazioni video, proponendo ogni sera vari spettacoli. E’ l’estate romana che non finisce ad agosto, è quella che arriva all’ultimo per stupire gli spettatori ancora di più. Se ieri si è dato il via alla rassegna, devono ancora arrivare barocchismi e costruzioni bizzarre di vario tipo, ad animare la scalinata dell’EUR.
Alle spalle dell’organizzazione a cui la compagnia Ondadurto ha provveduto c’è un finanziamento europeo, ed è subito chiaro quando si prende posto e si assiste al lavoro di compagnie di varia provenienza – Spagna, Belgio, Germania, Italia. Io l’ho sempre detto che, quando si parla il linguaggio dell’arte, la conoscenza linguistica non è più necessaria: con il circo il discorso è valido più che mai. Nel secondo spettacolo proposto ieri sera, un artista di nuovo circo ballava danze tormentate incastonato dentro un cerchio su cui si muoveva a tratti a testa in giù, oscillando come un barattolo che pare cadere ma non cade mai. Ed ecco un piccolo aneddoto: il ragazzo alternava italiano, spagnolo ed inglese, quando ha detto “dov’è la noche”, le noci in quanto frutta secca non esistevano più, anche ignorando lo spagnolo si era permeati dal significato profondo di quella frase e di oscurità notturna perché l’evocazione e la vibrazione vocale bastavano a sé. L’alternarsi di silenzi e cicalio ripetuto a musica classica e non -Vivaldi, l’Adagio di Albinoni, ma anche Janis Joplin-, tutto suggerisce quella che è la tematica stessa di questa edizione del festival: Racconti e incanti. Qualcosa di arcano stagna ovunque, una religiosità latente permea non soltanto il video proiettato inizialmente -esplicitamente legato alla religiosità declinata al femminile- ma anche nei due spettacoli che seguono, nella serata iniziale di ieri, 4 settembre. Religiosità come mistero agnostico, come introspezione di ognuno in se stesso, riflessione come punto di partenza per ritrovare quell’incanto da cui nascono le storie, che gli artisti dell’inEURoff narrano a meraviglia a chiunque abbia voglia di starli ad ascoltare, spesso semplicemente a guardare – un corpo in movimento parla altre parole che non stanno chiuse in nessun linguaggio ed in nessun vocabolario.
Incroci di culture, di lingue, di forme artistiche. Il passato che parla con il presente, l’arte contemporanea a tratti recitata, i corpi irrequieti sulla scalinata dell’EUR. Uno spettacolo che vale la pena non perdere: c’è tempo fino al 7 settembre, per scoprire la potenziale meraviglia dell’EUR, prima che questo torni ad essere il mio odiato triste quartiere dell’epoca del fascio.
Link al programma dettagliato delle prossime serate: QUI.