Brasile, Porto Alegre o… Forno Alegre?
Siamo tornati! Oggi vi parliamo della nostra tappa in Brasile, di circa due settimane, poco rispetto alle dimensioni di questo paese.
Partiamo dalla bellissima Punta del Diablo (Uruguay) in direzione Porto Alegre, un viaggio comodo ma costoso (circa 60€ solo andata a persona), ormai è un mese che non riusciamo a rimanere nel nostro budget.
Arriviamo a Porto Alegre la mattina presto, all’ostello Casa Azul, non distante dalla stazione dei treni. L’ostello è molto colorato e stile pop art, ci piace un sacco, c’è pure all’interno un affollato bar. Fa caldissimo (43ºC), oggi sicuramente sarà una sauna. Un brasiliano mi dice che qui la città la chiamano Forno Alegre… e hanno ragione.
Abbiamo poco da vedere, un museo di arte moderna, un mercatino dove c’era un santone che offriva i suoi amuleti “magici”, una via commerciale (poco sviluppata), una bella cattedrale metropolitana… e a sorpresa non c’è spiaggia, ma siamo sul mare? Sì, siamo sull’oceano, ma spiagge zero. Andiamo quindi a vedere la costa, effettivamente bruttina, non è il Brasile che volevamo vedere anche se eravamo coscienti che si trattava di uno stop intermedio.
Ritorniamo delusi nella zona del nostro ostello, ci sono molti bar, prendiamo una meritata birra, fredda, freddissima. Notiamo che i brasiliani testano la birra prima di berla, se la bottiglia è fredda la prendono, altrimenti ne chiedono un’altra! Siamo contenti, questo è l’ultimo stato del nostro viaggio in America Latina e forse quello che Ramon aspettava da più tempo. Allo stesso tempo sentiamo che tra di noi c’è sempre qualcosa che non va, ma è normale, passiamo tanto tempo insieme e a volte nascono discussioni inutili…vediamo come andrà più avanti.
La notte la città dorme. Notte? Macché, già alle 9 di sera è impossibile trovare qualcosa di aperto e come al solito non ceniamo…nonostante questo il budget è quasi a 40€, il Brasile comincia ad essere troppo caro per i nostri gusti!