Watamu, non vogliamo andarcene da qua
Dopo il piccolo intoppo dell’arrivo decidiamo di mangiare qualcosa a Watamu, che è pieno di locali italiani, pizzerie, pastifici, osterie roman etc.. Decidiamo di andare in un piccolo localino che serve cibi Swahili a pochi soldi, e per circa 5€ riusciamo a pranzare (un piatto di carne con riso e una bevanda a testa).
E’ il momento della spiaggia, un breve cammino tra bouganville e terra rossa ci porta alla prima insenatura, sono circa le 3 del pomeriggio e sembra ci sia appena stato il picco massimo della bassa marea; dopo la sabbia una zona grande di pietre e alghe e moltissime stelle marine, non quelle rosse grandi viste a Panama, ma fini, nere… erano ovunque. In questa spiaggia cominciano a circondarci persone per venderci qualsiasi tour o crema solare, ci guardiamo intorno e capiamo di essere in paradiso, ma nonostante questo non ci sentiamo realmente rilassati, perchè?
- Siamo circondati da resort a 5 stelle che danno alla spiaggia, un guardiano controlla che la gente locale non si avvicini ai clienti del resort, capiamo il contrasto insito in questa situazione: ricchi sulla sdraio con il loro cocktail mentre la gente povera a pochi metri aspetta qualche spicciolo dai “bianchi”.
- C’è una sorta di caccia e fuga lungo la spiaggia: la caccia è all’europeo. Gruppi di kenyani si muovono nella zona aspettando che la gente vada in spiaggia e lasci il resort per iniziare una chiaccherata che avrà il fine di vendere un tour. Appena dai retta al kenyano cominciano ad arrivarne altri due o tre che cercano di vendere qualsiasi cosa: portachiavi di legno, crema, altri tour. Allora l’ europeo inizia a camminare veloce cercando di scappare dalle mille offerte; ci sono due possibilità per fuggire, immergesi nell’acqua o tornare nel resort.
Queste due situazioni rendono una spiaggia a prima vista paradisiaca un luogo abbastanza stressante; cerchiamo di evitare tutto questo per goderci una bella giornata. Scopriamo una seconda spiaggia giusto 50 metri più a sud, piena di piccole barchette (anche qui i soliti resort). C’è meno vento e meno rocce, ci immergiamo nelle acque calde… per un’ora… per due ore… poi iniziamo a sentire odore di bruciato, che è? Ma siamo noi! Ci siamo dimenticati la crema solare, siamo totalmente cotti! Torniamo a cenare, stavolta ci tocca l’offerta della pizzeria Makuti, 4,5€ per una margherita e bibita, finalmente dopo 3-4 giorni ritroviamo pure il wifi, possiamo comunicare con il mondo!
Watamu ci piace tanto, decidiamo di rimanerci per ben 3 notti, ci sembra un luogo adatto a noi, riusciamo a rimanere in budget sempre, anche l’8 Febbraio… è un anno che ci siamo conosciuti! Festeggiamo mangiando per la prima volta aragoste, non sappiamo veramente il prezzo in Italia ma 4 aragoste a 18€ ci sembrava un affare, ogni tanto (anzi, una volta al mese) possiamo diventare capitalisti. Ci diamo alla pazza gioia, dopo le aragoste, un’altra pizza per ciascuno e due birre… ok stop, siamo arrivati a 50€ spesi oggi, ma ci siamo divertiti un sacco.
Vorremmo stare altri giorni qui, ma domani bisogna partire per Mombasa, il 12 Febbraio abbiamo il volo per Zanzibar.
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