Una vita da sei meno
Lascio andare i pensieri, la notte è scesa e il vento le fa compagnia. Magari spazza via le ore, come sa fare con le nubi, questa sera. Lo sento, inquieto. Fa vibrare le fronde degli alberi, fischia come un treno a vapore e mi muove i capelli mentre rimango inebetita a godere il suo spettacolo tra gli spiragli delle persiane. Non dormo. C’è troppo da decidere per farlo. C’è altrettanto da capire, se ancora ce ne fosse bisogno. Ho la tua foto che brilla in sala a ricordarmi che ci sei. Mi sorridi da lì, dai giorni in cui eravamo felici. Perché c’è sempre un tempo in cui, anche per poco, si è felici. Le foto servono a questo. A ricordarselo.
Così ti guardo e penso a noi, alle lettere d’amore che ci scrivevamo come vecchi innamorati lontani, al tempo che tutto inganna e tutto travolge. Dimentica, il tempo. Ti fa scordare chi eri. Si spande, come la nebbia nelle sere umide d’inverno e tutto diventa grigio, opaco, distante. Il tempo rende i sentimenti impalpabili, proprio come nebbia. Provo a piangere, guardandoti. Non ci riesco. Eppure Dio sa quanto vorrei farlo, scaraventare la tua foto fuori dalla finestra. Vederla frantumarsi.
Non ti odio ma non so più amarti. Ci hai mai pensato? Io l’ho fatto adesso, mentre sono sola, in salotto. Tu dormi sonni profondi. Lasci che il piumone ti accolga come un grembo materno. Io ho le gambe nude. Una t-shirt, un laccio ai capelli. La pelle ghiacciata. Tutto fuori da questa stanza mi pare bello. Il vento incazzato, le auto che camminano, il brusio calmo di chi non vuole svegliarti. C’è vita là fuori, nel silenzio della notte. La vorrei respirare, riempirmi i polmoni prima di andare a dormire. Prima di svegliarmi e portarti un caffè. E dirti buongiorno sapendo già che invece sarà una giornata come tutte le altre. Dirti addio se solo avessi coraggio. Non ce l’hai neppure tu.
Noi che ci sentivamo diversi viviamo invece così, come tutti, una vita da sei meno.Torno a dormire. E lascio l’anima in letargo che quello è il suo posto, il posto dove l’ho relegata. Con i sogni rinchiusi a doppio nodo che non scappino via, in attesa di un domani che non arriva mai. L’aspetto alla finestra ma non si è fatto vedere. Il vento ha portato via anche lui.