Le ragioni degli opposti
L’ho capito che tu mi stai collocando in quell’altra dimensione. In quella dell’incomprensibile. In quella dell’imponderabile. Va bene, allora torniamoci per un attimo a quel concetto di irrazionalità così come lo abbiamo più volte trattato. Ti accorgi da te come questo, sottraendosi al normale controllo di opportunità, segua liberamente una strada, cercando forse qualcosa e trovando a volte dell’altro. Serendipità la chiamano… Il senso chiaro che descrive inesorabilmente le nostre differenze è che mentre io ti stavo cercando esattamente così come sei, come il profumo speziato e deciso da indossare il giorno della festa, tu non cercavi me quando mi hai trovata.
Io invece no. Io ti colloco nella dimensione opposta. Sul podio della razionalità. E’ lei che mi spinge a scavare nel piccolo grande mistero delle relazioni, per coglierne l’essenza più intima e spingere il mio animo filantropico all’indagine speculativa. E’ la razionalità che sa di dismisura. Di spazi mentali, senza argini, da sondare e, di volta in volta, conquistare. E poi credo che la razionalità sia una scatola limitante solo qualora fosse chiusa in numeri e calcoli oltre i quali ci si senta alla deriva. Quella invece che trae origine dalla certezza dell’illimitato, e della necessità della ricerca, è un dono grande fatto a pochi eletti. E’ la razionalità intesa non nell’accezione marziale e ottusa ma in quella illuminata. Terreno intellettuale. E credo sia la razionalità il ricettacolo della genialità. Il genio sta infatti nella consapevolezza del genio, tutto il resto è caos. E’ sempre grazie alla razionalità che si può scegliere capisci? Scegliere se inserire nel famoso ricettacolo un pizzico di irrazionalità e di mistero perché non sia sempre necessaria una risposta ma, a volte, possa bastare anche una sensazione.
Ma per onestà non posso sottrarmi ad un epilogo destrutturante di quanto ho appena raccontato: nel mio regno di deduzioni, intuizioni ed elaborazioni estreme, capisco che non risponde a nessuna logica lineare ma è irrazionale il modo che hai di salvarmi. Almeno credo. Ma non ne sono sicura. Non lo so per certo. Del resto l’irrazionalità non può sapere. E questa volta lascio fare all’irrazionale.