Candele a Soffio (per riempire il silenzio)
Approdi non sarebbe dovuto uscire questa settimana…parlando idealmente.
Ovviamente in redazione si verifica spesso di essere a corto di pezzi, e di dover in qualche modo riempire il silenzio che si forma nel mezzo; la mancanza di qualcosa di fresco da farvi leggere.
Così, non essendo riuscito a terminare il pezzo previsto per questa settimana, ho rimediato con una breve poesia che spero possa aiutare almeno un po’ a riempire il silenzio sulle pagine di fus che tutti i giorni ci impegniamo per non avere, per colmare con ogni sforzo, per avere sempre parole nuove, nuovi spunti, nuove emozioni così da verniciare al meglio la nostra pagina.
Candele a soffio
Il cielo in alto
La testa all’aria.
Nuvole troppo fluide per
Farsi toccare con le mani.
Maschere troppo lucide per
sfuggire all’abbraccio del suono.
Gelati
Mucchi di neve abbandonati
al sole di penombra.
Sulla panchina del centro
Un mendicante giace.
Ai suoi piedi
solo un castello di stelle.
Sfiata nelle corde che
voleva domare ma di cui
ha perso le redini.
Crede di essere un idolo al
crepuscolo, ma non è che
un’ ancora con molte promesse
e nessun appiglio allo scoglio.
Talento, Successo
Chimere nella nebbia
Nella foschia di un giorno chiuso
a imbuto tra le nubi a frasche
un bimbo corre lungo il viale di casa.
Ricorda di quando le notti diventavano mattina
senza battiti di ciglia
Ride di come un tempo ci si riusciva a
scaldare al solo suono di
una voce che rimbombava dal mare
mentre tutto d’intorno
le luci del sipario
si spegnevano a rilento come candele a soffio.