Che cos’hai in testa?
Che cos’hai in testa? Da quando ho cominciato il mio percorso di studi in Psicologia non posso fare a meno di notare l’interesse (o anche solo la curiosità) delle persone verso questo tipo di cose. Quello che all’inizio un po’ mi sorprendeva era che questo interesse fosse totalmente indipendente da quello di cui quelle persone si occupavano o studiavano, ma oggi non vedo cosa possa esserci di più normale di alcune persone che si interrogano sul loro funzionamento. Inoltre, come dimostra anche la proliferazione negli ultimi tempi di programmi televisivi sull’argomento, tale interesse va via via crescendo.
Da qui l’idea di PsiCose, che tratterà argomenti attinenti a varie discipline della Psicologia a cuor leggero, ovvero cercando di renderli fruibili, leggeri e soprattutto piacevoli,senza però scadere in semplificazioni eccessive e in rappresentazioni distorte o errate delle cose, perché un cuor leggero è il contrario di una mente superficiale. Spero che questo tranquillizzi eventuali lettori psicologi!
Entrando più nel vivo, al di là di tutte quelle simpatiche cose sulle illusioni ottiche, il vedi la vecchia o vedi la giovane, vedi la coppa o vedi i due che si baciano, ci sono diversi concetti tanto basilari quanto utili, se ne si ha consapevolezza. Utili a se stessi e utili per capire meglio le persone che ci stanno intorno, non certo per analizzarle, e sappiate che il “mi stai analizzando” è la cosa che più manda in bestia qualunque psicologo o studente di psicologia, e non importa quanta pazienza egli abbia, con quell’espressione è appena stata messa a dura prova.
Le persone possono cambiare? Difficile rispondere. Cambiare cosa? Cambiare quanto?
Tutti questi buoni propositi, però, saranno affiancati dalla presenza, che per me sarà d’obbligo, delle più strane, assurde, bizzarre, tragicomiche malattie neurologiche, i cui casi riportati nei nostri libri di testo sono stati l’unica, piccola dose di zucchero per addolcire l’amara pillola dell’esame, per la loro singolarità che alimentava il fuoco della curiosità e ci faceva fare anche qualche risata!
La prima cosa di cui parlerò, nella prossima uscita, riguarda un errore nel modo di valutare le persone e le situazioni che, a quanto pare, è comune alla gran parte delle persone… curiosi? Tra due mercoledì ne saprete di più!