Mandalay, esplorando il Myanmar più autentico
Mandalay, l’antico regno birmano.
Mandalay è famosa per essere stata l’antica capitale del regno birmano, nonostante questo la città è relativamente nuova.
Il palazzo reale occupa gran parte del centro, un quadrato di vari chilometri, chiuso agli stranieri in tutti i suoi lati eccezion fatta che la parte est, di cui è visitabile però solo in piccola parte, solo il palazzo.
Il bus ci lascia alle quattro di mattina nella stazione degli autobus di Mandalay, a circa venti minuti di taxi dal centro. Grazie a due amiche conosciute nel tour di Inle Lake riusciamo a trovare un hotel prima dell’arrivo, il Royal Guesthouse di Mandalay. La città, nonostante sia turistica, non dispone di una buona offerta di hotel per backpackers e trovare un hotel alle quattro di mattina è un’impresa ardua.
Il Royal Guesthouse ci è sembrato abbastanza economico, i primi due giorni siamo stati in una stanza con bagno, aria condizionata e frigo a 11$ a testa mentre l’ultimo giorno abbiamo deciso di passare alla stanza doppia senza bagno a 7,5$ a persona, entrambe colazione inclusa (due banane, un caffe, un’omelette, due fette di pane con marmellata).
Vicino all’hotel abbiamo trovato gli unici ristoranti/bar dov’è possibile mangiare piatti tipici e non a prezzi non troppo alti, il ristorante Mann, con piatti cinesi/tailandesi/birmani, tra i due e i tre euro, anche se il menu offertoci era con prezzi per turisti, il Nylon, un bar all’aperto dov’è possibile bere ottimi milkshake e il V restaurant, con vista sul palazzo reale (a due passi dall’ hotel) l’unico ad offrire cibi occidentali (dopo 10 giorni mangiando riso e pezzettini di carne volevamo mangiare qualcosa di più consistente).
Questi tre giorni saranno ricordati come tra i più afosi del viaggio (mai come Bagan), visitando con quaranta gradi e un sole cocente. Iniziamo con il Palazzo Reale, “dovrete comprare un’entrata che vi vale anche per altri monumenti al prezzo di 12$… a dire la verità questo biglietto vi verrà chiesto solo all’entrata del palazzo (distante dall’hotel solo tre km), vedete voi se noleggiare una bici o prendere un taxi”.
Il palazzo reale è molto carino, distrutto durante la seconda guerra mondiale fu ricostruito, a quanto dicono, sfruttando la manodopera dei cittadini.
“Oltre al palazzo potrete salire su una torre per avere una vista della città”.
“Non distante si trova la Mandalay Hill, una collinetta dove troverete il resto delle attrazioni, templi tutti visitabili e molto interessanti, potrete inoltre salire sulla collinetta grazie agli scalini che collegano i vari templi… più si sale e più questi templi diventano case per senzatetto”.
Abbiamo visto gente dormire in letti a castello, una specie di pollaio e una mini cucina. Durante questa visita notiamo anche che è in corso una festa, alquanto strana, con ragazzi vestiti da donne (alcuni erano ladyboy) che ballavano come pazzi su piccoli furgoni.
Il giorno dopo decidiamo di andare a visitare Amapura in bici che noleggiamo proprio di fronte l’hotel, stile Graziella, e in circa un’ora arriviamo ad Amapura, visitiamo il ponte di legno (il ponte di legno tek più lungo del mondo) e qualche pagoda interessante. In due ore torniamo all’hotel morti, il caldo è asfissiante. Lasciamo le bici e andiamo a rilassarci al Nylon bar con un rinfrescante milkshake.
Mandalay ci è piaciuta, sicuramente una delle tappe fondamentali per conosce il Myanmar. Ora si parte per lo Sri Lanka con Air Asia (alle nove è disponibile una navetta gratuita per l’aeroporto).
Sri Lanka stiamo arrivando!
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Marco Girelli