Esisti solo perché io lo voglio
Mi mancano i voli ad occhi chiusi nelle rassicuranti non pareti della tua mente, protetta dagli spigoli, dalle parti appuntite, protetta dai giorni che non vogliono disvelare il loro senso e dai tuoi occhi che mi seguono e mi fanno scudo.
Penetrare i tuoi pensieri, carezzarne la seta colorata dentro la quale danzano, stuzzicarli come rapide dita su musicali corde di arpa. Inseguirli mentre intarsiano l’aria, rubarli e vederti sorridere di ciò che ti porto via, ma che in realtà è già mio perché tu hai voluto che così fosse.
Che poi, a volte, la magia è l’irripetibile modo che hai di offrirlo, un pensiero. Credo sia questa la chiave per amare o non amare un’idea: quando la forma della parola ha una dolcezza corrispondente al respiro di bello che persegui, là è la poesia.
La tua forma ha il profilo della mia figura, greca e morbida, il profilo disegnato per le donne del Sud.
Il tuo contenuto ha la sostanza del corpo e il peso dell’anima.
A volte sei un’anima concreta. A volte non esisti. A volte esisti solo perché io lo voglio. A volte sono felice di poter fare a meno di te. A volte mi domando perché mai dovrei.