Morale basso? Piantala…..in balcone!
Ricordo il libro di Paola Mastrocola che lessi in primo liceo durante l’estate: “Una barca nel bosco”, dove il protagonista con il passare degli anni cede all’accumulo di piante in casa per poi lasciare che sia questa crescita sconsiderata di piante a dettare legge, imponendogli di rompere muri per non ostacolarne la crescita. Da subito mi affascinò l’idea, alla Leyla quattordicenne la trovata di Gaspare risultò meravigliosa alternativa al comprare un cane o un gatto per compagnia e al tempo stesso trovata rivoluzionaria ed ecologista. Poi è venuta la moda del guerrilla gardening ed i trentenni hanno preso a radunarsi in zone semi-periferiche per lanciare sementi, salvare piantine, trasformando la città in un campo di battaglia dove si combatte a colpi di piantine.
Quello che propongo ora, tuttavia, è un atto molto più modesto, con meno risonanza a livello mediatico e sociale. Si affaccia l’estate e con essa i primi caldi, le energie a tratti calano, le giornate “no” non sono inibite dalla sola presenza del sole, soprattutto per chi lavora sotto le alte temperature. Cosa c’è di meglio, per far fronte al sole scottante, di utilizzarlo per ricavarne qualcosa che ci torni utile? No, non parlo della tintarella, mi riferisco alla costruzione di un piccolo orto.
Uno spazio di verde che necessita di poco spazio -un terrazzino, un balcone-, semplici cure, ma che dà tanta soddisfazione.
immaginate la soddisfazione nell’invitare a cena amici e condividere una caprese fatta con i vostri pomodori ed il vostro basilico?
Negli ambienti domestici, poi, gli attacchi di insetti e le malattie sono più rari e comunque sempre estinguibili con un po’ di verderame o con altri rimedi casalinghi.
Voi immaginate la soddisfazione nell’invitare a cena amici e condividere una caprese fatta con i vostri pomodori ed il vostro basilico, le vostre fragole con zucchero e limone, il risotto con il vostro prezzemolo ed una bella insalata da voi cresciuta?
Coltivare un orto è una piccola storia d’amore fra voi e le piante che crescono. Spesso sminuita, spesso invece trasformata in battaglia ecologica e sociale. A me piace il taglio intimistico dell’avventura: impegnarsi per crescere frutti nella maniera migliore, preoccuparsi ad ogni foglia che secca senza motivo, sorridere ad ogni frutto che matura, assaggiare il primo con la paura che sia ancora acerbo, vedere che il caldo per noi spesso odioso ed insopportabile è necessario ad alimentare quelle piantine che poi ci nutriranno, inserirsi in silenzio in questo cerchio meraviglioso e al contempo ammirarlo da fuori mentre prende forma.
Avete il morale basso? Piantatela di piangervi addosso, e piantate del verde nel vostro balcone!