Al via i Pride Games con Luxuria e Pamela Prati
Ad oggi, parlare di Giochi Olimpici non fa che riportare alla mente la recente edizione di questi ultimi in Russia, quindi di Putin. Da Putin il collegamento con l’omofobia è diretto. Ecco forse perché al Gay Village di Roma si è deciso a dare un’ennesima risposta ribelle al governo russo, a tentare nuove olimpiadi fondate su una più vera tolleranza, integrazione, uguaglianza. Si sono fatti sit-in e kiss in sotto l’ambasciata russa, a Roma come in tante altre città italiane, ma l’affronto più coraggiosamente gioioso ci sarà stasera. Proprio al Gay Village, al Parco del Ninfeo dell’EUR.
Percorso ad Ostacoli Omofobi, l’Hula Hoop Rainbow e Tiro al Bersaglio con le Freccette Omofobe: queste le tre discipline previste nel corso della serata di stasera, nell’ambito della XIII edizione del Gay Village.
La serata si apre alle 21, quando Paolo Foschi presenterà il suo libro “Vendetta ai Mondiali” , edito da E/O e presentato oggi da Vladimir Luxuria, che a seguire si confronterà con Giuseppe Cruciani di Radio24 sulla tematica dell’omofobia, per poi dirigere i giochi.
Letteratura, cultura, sport, dibattiti con un unico punto in comune: la lotta all’omofobia in un paese che può solo vantar la triste fama di fanalino di coda in ambito di diritti riconosciuti alle persone omosessuali, deriso da tutti coloro per cui un matrimonio è un matrimonio e una famiglia è una famiglia, a prescindere dal genere di chi ne fa parte.
I Pride Games sono attività ludico-sportive, senz’altro liberatorie, che scimmiottano le pompose staffette, il solenne tiro al bersaglio, la leggiadra atletica leggera. Lo spirito è in fondo quello del Gay Pride: estremamente goliardico, carnevalesco nella forma senza perdere la serietà del messaggio.
Insieme a Luxuria, madrina della serata sarà la soubrette Pamela Prati, che presenterà il suo nuovo singolo “Garotinha”. Tuttavia, quella di stasera non sarà soltanto canzonatura delle vere discipline sportive: presenzierà alla serata la RoMan Volley, la prima associazione gay di Pallavolo della capitale, nata nel 2004. Proprio dalla squadra proviene la dichiarazione secondo cui lo sport deve “essere una scuola di civiltà, di libertà e di integrazione. La cultura dello sport da sempre insegna la tolleranza ed il rispetto verso gli altri e verso noi stessi. Sport significa divertimento, collaborazione, condivisione, solidarietà, cultura: potenti strumenti per la costruzione di una coscienza sociale e civile che sono il terreno più fertile per il superamento dei pregiudizi, delle prevaricazioni e delle discriminazioni di ogni tipo”.
E quindi, per chi è d’accordo, per chi è stanco di ogni forma di eterocentrismo, di machismo e limitante virilità o di ogni femminilità obbligata, per chi aspira alla libertà senza voler rinunciare all’impegno sociale né al divertimento, l’appuntamento è stasera al Gay Village di Roma.