Al Nabilah in scena il canto delle prostitute. Libere e oneste
“Nella: canzoni e ricordo di prostitute libere e oneste”. Un titolo che già da solo è ossimoro. Prostituta libera. Prostituta onesta. Libertà e onestà mal s’attagliano infatti, nel comune sentire, all’immagine della prostituta, idealtipo di schiavitù, metafora di disonesta lascivia, sinonimo di corruzione dei costumi. Eppure come al solito Luciano Melchionna, vulcanico regista di Dignità autonome di prostituzione pare non sapersi allineare col senso comune. Perché una prostituta può ben esser libera, se si parla di libertà interiore, e può parimenti essere onesta, a ben vedere, se il concetto investe, come dovrebbe, la sfera della dignità. Ché in vendita è il corpo, e non l’anima. E così, come tra le prostitute, pure tra gli artisti, vere mignotte del proscenio, che calcano la scena vendendo la propria arte ma restando profondamente, intimamente, ciascuno se stesso.
La storia di Nella e delle prostitute libere e oneste prende le mosse dall’esperienza di Dadp, aprendo sul filo rosso della metafora il salotto buono del bordello, e raccontando di Nella, una delle storie più belle del fortunato format, attraverso un percorso musicale che sa emozionare di interpretazione in interpretazione, elargendo un inno alla Vita e un’ode al mestiere più antico del mondo.
La cornice, quella straordinaria del Nabilah di Bacoli (NA), che ha inteso così celebrare ieri sera dieci anni d’attività che l’han visto ergersi a protagonista delle serate estive italiane e affermarsi nella top ten dei migliori beach club italiani grazie alla partecipazione di artisti di spessore internazionale come, per citarne soltanto alcuni, Luca Carboni, Max Gazzè, Patty Pravo, Zero Assoluto, Noemi, Coolio. Nel segno di questa tradizione d’eccellenza, si proseguirà presto col ritorno sulla scena di Malika Ayane. Quando? Stay tuned, info su nabilah.it