Teresa come io ti conosco
Scusami per l’irruenza con la quale ti ho investita, ma avevo in qualche modo bisogno di te, non in quanto cara amica ma in quanto Teresa.
Teresa come io ti conosco.
Ed io ti conosco nella stessa proporzione in cui hai scelto di donarti.
E il dono che mi hai fatto è stato grande.
Le relazioni di qualunque ordine e grado sono alchimie. E noi viviamo dentro la nostra. Liberamente chiuse negli interstizi di due mondi che si approssimano ma non si incontrano mai.
Le relazioni di qualunque ordine e grado sono alchimie. E noi viviamo dentro la nostra
Grazie per la tua lettera, anche se è un po’ a metà tra la confessione e la diagnosi clinica di una quasi vita. Non posso accondiscendere alle tue idee. Banale o semplice non sono gli aggettivi giusti per te. Tanto meno lineare e tradizionale. Un tempo forse, ma oggi non più. Ed è evidente. Lo vedo mentre ti leggo.
Dopo tanti anni di silenzio ti ho ritrovata la stessa Teresa ed una Teresa completamente differente. Sei diventata quella parte che ti mancava per essere completa. So che tu non ti senti così, che non ti senti realizzata, ma guarda a queste crisi come a momenti di intensa lucidità. E’ solo attraverso le crisi che hai la misura di quello che hai e di quello che vuoi.
Mi diceva spesso un sacerdote conosciuto in una Sicilia lontana da ciò che di lei si conosce, guardandomi con tenerezza, e ascoltando le mie fatiche: “Non temere: chi vive e procede è sempre in crisi: è la legge dell’azione”. Capisci? Crisi costante come perpetuo movimento. E’ positivo. Te lo giuro. Ma è anche difficile. È soprattutto difficile. Perché la bellezza e la profondità di tutto questo non si evince così subito, lo so. Ci sono poi però dei rari momenti di grande intimità, in cui non ci si vergogna delle proprie debolezze e delle proprie bassezze, in cui ci si sente maturi e pronti per nessun evento in particolare e quindi per qualsiasi evento.
Non temere: chi vive e procede è sempre in crisi: è la legge dell’azione
So anche che nei momenti di afflizione si vorrebbe far parte della proverbiale beata ignoranza che sopravvive senza nessuna cognizione della vita, ma è un privilegio essere elevati rispetto alla massa. Un privilegio amaro ma pur sempre un privilegio. E con proiezione divina. Cosa esattamente ti ha frenata? La paura forse? Ma la paura altro non è una parte debole di noi che ha bisogno di affetto e sostegno e cure. E’ umana. Siamo noi. Sei tu. Non avere rimpianti. Se non hai accettato per esserti ritenuta inadeguata hai certo commesso un errore, perché se hai una coscienza critica matura sei pronta per nessun evento in particolare e quindi per qualsiasi evento. Sei pronta ad essere la direzione giusta da far intraprendere ad una nuova strada. L’importante è la consapevolezza che si ha di sé. Nei limiti e nelle abilità. Le abilità lavoreranno per superare i limiti. I limiti lavoreranno perché l’arroganza non abbia il sopravvento. Sii fiera di te. Io lo sono