Quella suora che canta da Dio
Annoiato alla tv, stanco per uscire e darmi al jazz, ieri sera mi sono puppato ben dieci minuti di un programmino dove in ordine di apparizione miracolosa, oltre a dinosauri intramontati quali raffaelle carrae e pietri pelui incommentabili ognuno aderente al suo personaggio debosciato e caduco come un edificio che sta insieme con il vinavil, c’era una suorina vociante stile Motown (storica casa discografica della soul music) che tentava disperatamente di dare un senso al deserto creativo che ci propone ogni sera il teleschermo.
Di costei ne avevo sentito parlare di striscio (mica vivo sulla Luna…) tra un tg e un altro e sulle colonne destre gossippare delle pagine web dei giornali. Impressione pessima naturalmente, estremo tentativo di iniettare nella tv un qualsiasi senso, anche il connubio tra diavolo e acquasanta per giungere allo stesso risultato: lo sposalizio mistico tra taralluccio e vin santo. Stamani poi ho visto che è argomento facebucchevole e seminativo di notevoli e profonde riflessioni cazzare (compresa la mia naturalmente).
Beh, riflettiamole, visto che i Mose passano di moda in un giorno, le Ucraine con le foto accidentalmente insanguinate sono sepolte nei terreni grassi con il grano già alto, le invasioni bibliche dei barconi hanno i loro tempi in scadenza (si stanno già piantando gli ombrelloni, ahò, mica ci voi ammorbà a luglio cogli sbarchi…!), le Sirie sono già state rase al suolo e i braccini dei bambini che spuntano dalle macerie hanno rotto i coglioni, e gli Obama ad Omaha beach fanno il surf tra i cavalli di Frisia e le mine vaganti.
Non ci restano che le suore , almeno per le prossime ventiquattr’ore, comprese naturalmente quelle irlandesi che seppellivano bambini malnutriti e malaticci , soppressi perché figlioli fuori dalla grazia di Dio, figli di ragazze madri peccatrici indefesse, perché come diceva il buon Lucio Dalla :
“e quel giorno lui prese a mia madre
sopra un bel prato
l’ora piu’ dolce prima d’essere ammazzato”…