Gianmarco Tognazzi e l’ #Incompresa cinematografia italiana
“Le pellicole italiane che ho visto negli ultimi tre anni sembrano tutte uguali, non fanno che parlare di: ragazzo che cresce, ragazza che cresce, coppia in crisi, genitori, vacanze per minorati mentali. Che cosa è successo? Ho amato così tanto il cinema italiano degli anni sessanta e settanta e alcuni film degli anni ottanta, e ora sento che è tutto finito. Una vera tragedia“.
Quentin Tarantino nel maggio del 2007 rilasciava un’intervista a TV Sorrisi e Canzoni.
Ciò che potrebbe essere successo sarebbe troppo complicato ed impreciso da spiegare; ci sono motivazioni, problematiche e tutta una serie di incomprensioni che hanno portato ad un impoverimento della concezione della nostra cultura e dell’arte, in tutte le sue forme, mentre il mondo intero rimane attonito di fronte allo scempio che stiamo facendo dei nostri gioielli più preziosi.
Un po’ come la protagonista di Incompresa, film in uscita nelle sale oggi, per la regia di Asia Argento, così anche la cinematografia si trova sballottata tra i genitori in crisi che non le dedicano le giuste attenzioni, respingendola, allontanandola, andando a ledere ciò che la rende innocente, bella, interessante.
Aria, una bambina di nove anni, come il cinema degli ultimi vent’anni, richiede amore, dedizione, da parte di coloro che sono la sua famiglia senza però coltivarne l’affetto.
Nel film anche Gianmarco Tognazzi, che abbiamo incontrato lo scorso fine settimana a San Stino di Livenza, un paese della provincia veneziana, impegnato in una master class di introduzione a corsi di cinematografia che la neonata Associazione CinemArte, di Andrea Simonella e Giancarlo Carpi, sta organizzando nel Nord-Est, con riconosciuta adesione.
Già dall’arrivo dell’attore, il sabato pomeriggio, l’atmosfera rilassata faceva presagire un grande successo dell’iniziativa. Così è stato, e la domenica sera gli allievi hanno salutato Gianmarco con commozione, dopo sei ore di workshop passate in un lampo e tanta, tantissima voglia di cominciare il percorso formativo previsto per l’autunno prossimo.
Roma, si sa, è la capitale del cinema. Politicamente però non ha saputo portare avanti la grande tradizione delle belle arti come avrebbe dovuto. Le arti figurative, le forme d’arte scenica o teatrale, ma anche il disegno, la pittura, la scultura, la danza, la musica, la fotografia, la stampa, l’architettura, il teatro, dovrebbero essere reintrodotte o inserite ex-novo nei nostri percorsi formativi, a cominciare dalle scuole, dando ai giovani la possibilità di imparare e l’opportunità di non vedersi negata a priori la prospettiva di far parte di un mondo che in passato era tenuto molto più in considerazione, e che oggi non vale quasi più nulla, convinti come siamo, ormai, che – sogghigna amaramente l’attore, ricordando una infelice boutade di Giulio Tremonti – “con la cultura non si mangia“.
CinemArte si fa paladina di questa battaglia per la riaffermazione del diritto all’educazione nell’ambito delle belle arti ed in particolare delle discipline dell’arte scenica e teatrale, appellandosi alla collaborazione di nomi illustri del cinema italiano. A cominciare da Gianmarco Tognazzi, e proseguendo con Giancarlo Giannini, e altri ancora, che investiranno il loro tempo e le loro conoscenze per istruire e formare giovani attori che ancora credono nell’arte della “rappresentazione delle realtà“.
Gianmarco lancia una sorta di monito agli allievi: il processo in Italia sarà lungo e tortuoso, ci vorranno sudore e fatica e tanta dedizione, e sarà meglio considerare i propri sforzi niente più che un hobby portato avanti con passione, con la speranza che, in futuro, l’agognata rinascita culturale possa far raccogliere a ciascuno i frutti del proprio impegno.
Ma Gianmarco ha anche saputo offrire ai futuri allievi dei corsi di primo livello la giusta motivazione a proseguire e a perseverare nei loro sogni e nelle loro ambizioni, riempiendo la sala del Cinema Teatro Romano Pascutto di San Stino d’un desiderio crescente e d’una malcelata impazienza di fare il salto decisivo, buttarsi a capofitto ed immergersi nel mondo dell’arte scenica, alla riconquista di quel settanta per cento della cultura italiana che tanto ci riconoscono all’estero, e che noi forse abbiamo troppo trascurato.
A nome di facciunsalto.it ringrazio di cuore Gianmarco Tognazzi (Gimbo) per l’ilare ma tanto genuina intervista che vedrete di seguito, e che è stata preceduta da tanti preziosi consigli ed insegnamenti; Andrea Simonella per l’organizzazione, la passione, la disponibilità e la condivisione del progetto CinemArte con il socio Giancarlo Carpi (e qui la foto ci sta, non lamentatevi!); Stefano Amoroso per il sostegno e il supporto morale agli impavidi che si esponevano nel monologo di prova; tutta l’amministrazione comunale di San Stino, il primo cittadino Matteo Cappelletto e gli assessori Rita Fanton e Stefano Pellizzon; gli allievi della Master Class che siamo sicuri opteranno per il prosieguo della loro formazione professionale ed artistica; Alessandro Covre, tecnico video e fotografo per l’occasione, che quasi quasi rimpiange di non aver tentato il suo monologo; l’ospite d’onore Alessandra Tubia, e la sua mamma.
Un grazie, infine, anche a me stessa che, nonostante la timidezza, sono riuscita a darmi tregua per potervi allietare con questa intervista:
Per info sui futuri progetti di CinemArte Production contattate cinemarte2014@gmail.com o andate sulla loro pagina facebook.