Scappa dalla scabbia
Ebbene sì, alla fine di un qualunque giorno di Maggio nell’anno del Signore duemilaquattordici, la scuola intera di mio figlio è stata messa in allarme per dei casi sospetti di scabbia. Quando mia nonna ottantatreenne l’ha saputo, ha detto che queste cose in guerra nemmeno c’erano. Nel giro di ventiquattro ore si è scatenato il panico, nemmeno il terremoto muove così tante mamme tutte insieme.
Corrente di pensiero A: “Ma quando mai!!!! E’ un bluff..la maestre si sono scocciate, non ce la fanno più e non vogliono i bimbi a scuola. Tutto è nato da un equivoco, da un pediatra matto, di quelli un po’ esauriti, che appena vede una bollicina, diagnostica la lebbra. Non c’è nulla di vero, nessuna carta scritta, nessun documento scientificamente provato”.
Corrente di pensiero B: “E’ tutto vero, ho incontrato la mamma dei bambini infetti, li ho visti con i miei occhi. Dopo un anno passato lottando con i pidocchi, streptococchi e chi più ne ha più ne metta, ci mancava solo la scabbia. Stanno facendo di tutto per insabbiare la cosa e non avere problemi a livello legale. C’è un articolo su Mattino che parla di due casi accertati in ospedale e altri sono in incubazione sicuramente”.
E poi c’è la corrente C quella che mi piace di più..quella che da la colpa di tutto a Bin Laden, al buco nell’ozono, ai froci, e ai negri:
Vi giuro di fronte a questo commento, mi scendevano le lacrime. Fatto sta che la signora ha ragione. Ha tutta la mia stima. Ci vogliono i controlli. Soprattutto per le pirofale. Eccheccachio mica uno può portare i suoi figli a scuola e metterli in mano alle pirofale. E se li mettono al forno con le patate? Giammai! La cosa però che più mi sconvolge è il like sotto a quel commento. Perché la signora ha ragione, che palle andare dal medico a chiedere il certificato quando il bambino si assenta per più di quattro giorni consecutivi, manco avesse l’Aids. Che sarà mai un po’ di moccio al naso. Fatto sta che io mio figlio l’ho ritirato. L’anno scorso mi sono beccata a giugno una bella doppietta di varicella, restando praticamente un mese chiusa in casa a guardare le foto su fb della gente al mare durante i week end, e a sto giro vorrei passarla liscia sinceramente. Però io capisco davvero chi ha paura, e capisco anche chi deve lavorare e sta con l’acqua alla gola senza saper dove mollare sti figli nei mesi estivi. Io al solito essendo una fortunata posso scegliere di tenerlo a casa… per la serie non è vero, ma ci credo. Bisogna premiare questi bambini, stressati da mamme esaurite, sballottati a destra e sinistra, tra piscina, calcio, catechismo, weekend, cinema e divisioni a due cifre e tabellina dell’otto. Povere stelline. Su, su venite da zia Francy, che vi prepara la merenda:
Ingredienti per 24 cupcake al cioccolato:
250 g di farina, 6 g di lievito per dolci, 1 cucchiaino di sale, 230 ml d’acqua calda, 55 g di cacao amaro, 180 g di burro, 300 g di zucchero, 2 uova, 1 bustina di vanillina, zucchero a velo per decorare
In una ciotola setacciate gli ingredienti solidi (non lo zucchero), e in un altro contenitore più piccolo fate sciogliere il cacao con l’acqua calda.
Da parte con un frullino mischiate il burro con lo zucchero, finché non sarà quasi cremoso. A questo composto aggiungete piano piano lo zucchero a cucchiaiate. Quando lo zucchero è finito aggiungete le uova a temperatura ambiente, una per volta.
Ora aggiungete sempre molto lentamente l’acqua con il cacao sciolto e solo infine gli ingredienti setacciati. Versare negli appositi pirottini e mettere in forno già caldo a 175°C non ventilato e cuocerli per 20-25 minuti… dipende sempre dal forno.
Spolverate abbondantemente di zucchero a velo… che se lo meritano.