Al provolone preferisco il salame
Frecciarossa Napoli Milano 9518 delle ore 8. Maledico il posto di corridoio , ma essendo io l’artefice della scelta del suddetto posto, maledico pure la tecnologia ma purtroppo devo farmene presto una ragione. È pieno zeppo di gente. A sinistra ho due signore della Napoli bene, parlano a voce bassa, elogiando l’una i figli dell’altra. Ma il vagone è pieno per lo più di professionisti pendolari. Nerd travestiti da colletti bianchi. Di fronte e a sinistra ne ho cinque in tutto, credo due capi e tre impiegati. Discutono a voce alta e ridono per ogni stronzata che dice uno dei due capi, tra l’altro chiamano per cognome gli altri, come si fa sotto il militare o al liceo. Parlano in tecnichese, qualcosa l’afferro ma altre cose proprio no. Business, sd, planning, da, associazione dei prezzi… Secondo me sono ingegneri gestionali, così ad occhio e croce. Ma per quanto plurilaureato e in alto possa essere, se la tua indole è quella del fesso non c’è nulla da fare. Ebbene sì, anche l’ingegnere è provolone. Che brutta razza i provoloni. Immagino la loro vita in famiglia. Amore, tesoro cosa vuoi per cena… ma non lo so amore tesoro, tutto quello che prepari tu con le tue sante manine è buono. Uno dei capi, abito blu leggermente gessato, nemmeno troppo di alta qualità, camicia azzurrina a nido d’ape, sigaretta elettronica e nota distintiva non da poco conto l’unico in realtà con la fede, sta raccontando a gran voce di che bel pezzo di figa è arrivata nel suo team. Una bruna alta, intelllliggggente, che ha seguito uno dei migliori master in Italia, ha fatto capolino nel suo officio. Comunque una figa incredibile. Perché tu puoi aver un cervello da paura, puoi avere studiato notte e giorno con la pinza in testa, le occhiaie da panda e i calzini sul pigiama, se sei figa, sei prima di tutto figa e poi magari sei anche brava in quello che fai. Ragà è una nuotatrice di fondo…non so se mi spiego. E certo una così spariglia l’ufficio. Ma che significa spariglia l’ufficio? Significa che mentre l’azienda vi paga per produrre, voi producete ormoni? Faccio finta di scrivere che è meglio. Però mi chiedo, perché. Perché di tante cose. Fortunatamente a Roma scendono e io mi rilasso finalmente, sempre nel mio posto nel corridoio, mi giro verso il finestrino e sogno un mondo senza fighe e capi provoloni.
Comunque a mio avviso tra il provolone ed il salame, io preferisco il salame… se poi è di cioccolata, ancora meglio!
Vi spiego come si fa:
(Premessa): siccome in una mia precedente vita ho preso la laurea in scienze e tecnologie alimentari, a volte fa capolino la dottoressa che c’è in me. Quindi la ricetta che vi sto per dare è quella del salame al cioccolato senza uova. Perché mangiare le uova crude fa male. Molto male. Sappiatelo.
Ingredienti:
500g di biscotti secchi (io uso gli oro saiwa)
1 macchinetta di caffè da 3 tazze (senza zucchero)
250g di zucchero a velo
150g di mandorle sbriciolate o 100g di amaretti
130g di burro morbido
1 bicchierino di liquore “amaretto” (io uso quelli di plastica da caffè) oppure rum o liquore al cioccolato.
70g di cacao amaro…
Procedimento:
Sbriciolate grossolanamente i biscotti, non devono polverizzarsi, ma rimanere un po’ più grossi per simulare il grasso del salame.
Aggiungete ai biscotti gli ingredienti secchi e mescolate con un cucchiaio.
Aggiungete il burro e iniziate con le mani ad unirlo agli ingredienti miscelati in precedenza, stemperandolo un po’.
Infine versate i liquidi, iniziate a mescolare prima con un cucchiaio e poi con le mani.
Una volta che l’impasto ha preso consistenza, dategli la forma classica del salame. Avvolgetelo nella stagnola e mettetelo in frigo a riposare per almeno due ore.
Passate le due ore, togliete la stagnola, tagliate a fette e mangiate.