Un artista val bene un piatto di pasta
Ha il sapore del passato, l’iniziativa della libreria Nero su Bianco (Roma, via degli Spagnoli, 25).
Ha il sapore di quelle taverne ospitali, dove ci si rintanava affamati per mangiare quello che passava la cantina. Dove i piatti erano sempre gli stessi ma serviti con un calore che li rendeva nuovi ogni volta.
Ha il colore sfumato della magia, l’invito che i gestori della libreria fanno agli studenti di Belle Arti: venite a pranzo con noi, allietateci con i vostri dipinti, regalateci uno schizzo e noi vi offriamo il pranzo, ché un piatto di pasta non costa niente quando si sa cucinare, proprio come uno schizzo non costa niente quando si sa disegnare. Allora se a voi piace mangiare e a noi guardarvi disegnare, stiamo insieme fin quando si può. Sembra dire questo, l’invito del team di Nero su Bianco. Non ci sarà nouvelle cousine, non ci saranno piatti elaborati. Lunedì amatriciana, martedì arrabbiata, mercoledì carbonara, giovedì pesto, venerdì risotto ai porcini o allo zafferano. E, sempre, vino acqua e caffè, per ricaricarsi e riprendere a lavorare alle 15 in punto, dopo un’ora e mezza di pausa.
La cosa che più rimanda all’idea di un rifugio di fortuna per artisti è lo spirito rustico dell’iniziativa -il sito della libreria dice infatti: “noi apriamo la tavola alle 13.30, i ritardatari troveranno la pasta un po’ scotta e tiepidina…”- ma anche l’invito a venire a pranzo da soli, viste le ridotte dimensioni della libreria. Immagino l’iniziale leggero imbarazzo nel ritrovarsi a pranzare faccia a faccia con i librai, magari senza conoscerli fino ad un attimo prima, avendo prenotato con una semplice mail (che, per chi fosse interessato, è da inviarsi a librerianerosubianco@gmail.com ) o chiamando lo 06.68892654 . Immagino poi la fortuna di quei librai che ogni giorno possono conoscere nuove storie, ammirare nuovi tratti, altre manualità, scoprire nuovi passati, di viaggi per il mondo e percorsi interiori. E una storia -e la compagnia di un artista, di chiunque altro abbia qualcosa da raccontare, presumo- val bene un piatto di pasta, per parafrasare Enrico IV.
Un trittico d’arte che unisce pittura, letteratura e cucina – per chi, come me, vede anch’essa come arte culinaria. Senza trasformarlo in manovra di marketing, quello della libreria è gesto disinteressato di amanti dell’arte in ogni sua forma e della modestia delle piccole imprese. Imprese nel senso di tentativi personali ed imprese nel senso tecnico, visto che la libreria indipendente si fa rivenditore delle pubblicazioni di piccole ma degnissime case editrici quali Ensemble, Robin, Memori.
Penso che in un mondo di marketing che non fa che cercare il rilancio su Facebook e l’hashtag su Twitter e su Instagram, quella di Nero su Bianco sia l’iniziativa che fa la differenza. Mi azzardo quindi a fare io il passo nel marketing che loro non hanno fatto in maniera netta, rilanciando la loro iniziativa col fine di esprimere la mia stima per tutto ciò. Purché l’invito conservi questo tono particolare che sa di foto color seppia, che sa di poeti maledetti, di tempi che non ci sono più.
Link all’iniziativa: http://www.librerianerosubianco.it/pranza-con-noi/