A ciascuno il suo vestito
Per la serie: ciascuno fa come crede. Sono stata a Londra da poco e sono rientrata a Napoli con un’unica certezza: se Carla Gozzi ed Enzo Miccio (quelli di Real Time che hanno inculcato in migliaia di persone il termine outfit) andassero lì a gridare “ma come ti vesti“, di sicuro li prenderebbero tranquillamente a pedate sul sedere.
La londinese tipo secondo me si sveglia, fa colazione, alcune si lavano, altre (sinceramente) meno, e poi gioca a mosca cieca con l’armadio. Ho visto coroncine di fiori su teste incolte, abbinate a magliette a pois, con bermuda di jeans e calza nera strappata qui e lì. Dulcis in fundo – ovvio – ci sono le ballerine. Dalle mie attente e accurate analisi che duravano giusto il tempo di tre o quattro fermate di tube, ho dedotto che: per loro l’essere conta di più dell’apparire, il marrone sta benissimo con il blu, e le calze anche se rotte non si devono buttare, mai.
Non che io fossi molto più chic andando in giro con la mia collezione di tute dell’Adidas, ma almeno il sopra e il sotto avevano un senso, si appartenevano in qualche modo…almeno per me. Un’altra cosa fantastica è che sono diventati (maschi e femmine) una nuova specie di esseri mutanti: sono sempre provvisti di cuffie enormi, tipo quelle di Claudio Cecchetto negli anni ’80. Praticamente è come andare in giro con due panini del Mc Donald’s appiccicati alle orecchie. Però sapete che c’è…li guardavo con un pizzico di invidia.
Perché poi, diciamoci la verità, dov’è scritto che il rosa confetto sta bene alle bimbe e non alle quarantenni? Dove, che i leggins si possono mettere solo da quaranta chili in giù? Dove, dove, doveee?? Quindi sapete che c’è? Che fanno proprio bene. Se ne fregano di ciò che pensa la gente, se ne fregano di sembrar fighetti con la puzza sotto il naso. Se ne fregano di andare in giro col tacco dodici anche per fare la spesa. Se ne fregano pure di Carla Gozzi ed Enzo Miccio. Mi resta solo il dubbio sullo shampoo e sulle ascelle, però vabbé, freedom per tutti!
Comunque visto che ciascuno ha bisogno di un proprio vestito, vi insegno a “vestire” una torta:
Prendete la torta di base già ricoperta ben bene di panna o crema al burro, e cospargete con lo zucchero a velo il piano di lavoro. Ora iniziate a stendere la sfoglia di pasta di zucchero, fino a renderla alta un paio di millimetri, girandola in continuazione, in modo da non farla attaccare al piano di lavoro.
Con un mattarello arrotolatela su se stessa per un paio di giri, alzatela con cautela, e come fosse un lenzuolo coprite la base. Ora fate aderire la pasta di zucchero alla torta facendo movimenti lenti e delicati, senza schiacciarla. Eliminate con un taglia pasta l’eccesso.
Se, sfortunaccia!, vi si dovesse strappare la pasta mentre la sollevate…pensate alle calze delle londinesi. Magari lanciate una moda!