Ara Malikian e il suo violino: la musica classica non è un paese per vecchi
Concerto di musica classica. Viole, violoncelli, contrabassi. Archi tesi, strumenti che s’accordano, leggii, spartiti, il pubblico che esclama gli ultimi colpetti di tosse, silenzio in platea, entrano i musicisti.
L’atmosfera evoca rispetto, attenzione quasi sacrale, sia mai che quel do o quel la non siano stati resi con l’intonazione giusta. La classica, si sa, è roba da palati fini. Non stiamo mica a sentire uno dei neomelodici tanto popolari nel rione che ci ospita, nella pancia antica di Napoli, all’interno della Cappella Sansevero.
Alla medesima stregua dell’elefante sull’autobus, chi non ci si aspetterebbe mai di vedere a un concerto di musica classica sono i bambini. Ce lo insegnano sin dalla tenera età. In ogni film che si rispetti, quando mamma e papà vanno al concerto arriva in perenne ritardo, ansimando e scusandosi, la bambinaia che dovrà tenere a bada i pargoli e metterli a letto dopo appena mezz’ora di televisione. D’altronde la classica non è divertente, per un piccolo sarebbe una noia mortale.
Non parrebbe essere della stessa convinzione Ara Malikian, violinista libanese che, inaugurando al Museo Cappella Sansevero di Napoli la seconda edizione della stupenda kermesse MeravigliArti , è riuscito con disarmante semplicità a coinvolgere nell’ascolto delle Quattro Stagioni di Vivaldi un pubblico composto anche da tantissimi piccini.
Ara accarezza il violino come fosse estensione del suo corpo: in totale equilibrio riesce a mantenere l’armonia di una interpretazione pregevole accompagnandola con corse, rincorse e saltelli, cadute e altre gag mediate da una interpretazione che è anche teatrale e che permette ai bambini, ma anche agli adulti meno smaliziati alla magia delle note, d’introdursi, per mezzo della recitazione e spiegazione dei sonetti, ad una consapevole comprensione della grande opera del maestro barocco.
Avremo così modo di distinguere il trascorrere delle stagioni, ne udiremo il vento, lo scrosciare della pioggia, il rombare dei tuoni; soffriremo il caldo e vivremo con le moltitudini d’animali che sapremo immaginare, i ritmi e le sensazioni che la grande opera classica ci vuol mediare tramite le sue note, in un approccio tanto singolare quanto volutamente distante dalle cerimoniose e affettate divise d’ordinanza che ordinariamente compongono le grigie astanze dei concerti classici.
E in apertura di kermesse non poteva esserci tributo migliore alla figura del principe che amava stupire, del sovvertire gli schemi classici attraverso l’esibizione di un artista così poco convenzionale, talmente virtuoso da riuscire a vincere la scommessa più grande, centrando l’ardita impresa di riscuotere meritatamente, sul finir di spettacolo, l’applauso sincero dei bambini che ne hanno seguito l’esibizione con aria rapita.
Un calendario ricco di eventi, che saranno in grado di stimolare tutti i nostri cinque sensi, farà da prosecuzione alla manifestazione fino al prossimo 3 giugno, sempre in compagnia dei bambini, com’è la volontà del direttore artistico Paola Servillo: non si vuole rinunciare, solo per via dell’apparente inadeguatezza dei locali museali, a scorgere la meraviglia nei loro occhi, volendo affermare in questo modo che non esistono luoghi in cui i bambini debbano essere considerati estranei, e men che mai lo sono quelli che custodiscono esempi di mirabili bellezze e tesori d’arte di ogni sorta, come si può notare mettendo piede nella Cappella Sansevero.
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Più sotto, invece, non perdetevi il video e la galleria. Fateci un salto!
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