L’enigma dell’amore – Omaggio a Karl Heinrich Ulrichs
L’Eden. L’altro Eden. Quello che è già terra perduta. Confinato nel pregiudizio. “Impacchettato” nell’angusto spazio di una fetta di prato, senza il respiro, senza libertà.
Adamo e Adamo. Nudi secondo il disegno di Dio. In lotta contro la persecuzione e l’oppressione delle minoranze, a combattere chi combatte ciò che è contro natura. “Ma chi stabilisce cos’è contro natura?” .
Uno spettacolo incisivo. Suggestiva la messinscena, evocativa di una dimensione onirica ma incastrata nelle meccaniche del perbenismo che oltraggia e mortifica la natura umana; coraggiosa come coraggioso era Karl Heinrich Ulrichs, pioniere della guerra intellettuale dichiarata alla discriminazione dei differenti.
E’ ripercorsa la sua storia, le sue avventure amorose, i suoi desideri, il suo disagio tramutato in lotta. E’ grazie anche alla “guida”, che lo accompagna come un attento Virgilio, che il ricordo torna presente. E’ grazie alla sua “guida” che l’indagine sulla condizione umana, le sue inclinazioni, le sue miserie, diventa tesi consapevole.
Come può un uomo condannare ciò che viene dalla natura?
Come può un uomo condannare ciò che viene dalla natura?
E come potrebbe un uomo sacrificare se stesso sull’altare del non senso?
Perché la lotta intestina con il più intimo sé, in nome di una legge frutto di una ristrettezza mentale, è il non senso.
Così come credere che gli omosessuali siano portatori di pestilenze, sortilegi, malasorte.
Una spietata disamina sulla condizione anche attuale dell’essere umano che ancora oggi deve la propria felicità alla discrezione di un parlamento più o meno tollerante, di un popolo più o meno accogliente, di una religione ipocrita e lontana dalla legge morale di amare tutto ciò che è fatto a immagina e somiglianza di Dio.
Ma come si potrebbe scegliere chi amare!?… L’enigma dell’amore!
Il testo trasuda poesia. Lo slancio lirico verso la presa di coscienza collettiva è l’obiettivo raggiunto di uno spettacolo mai banale, mai volgare, ma onesto.
E nudo. Come i corpi del libro della Genesi. Come le anime di chi conosce l’Amore mai contaminato da quelle cose di cui l’Amore non si cura.