Ultima chiamata per Anchorage
Ultima Chiamata Per Anchorage! Ultima Chiamata per il volo United Airlines diretto ad Anchorage!
Tutti in fila davanti all’hostess di terra dell’aeroporto di Chicago per imbarcarsi su questo simpatico volo di ben 6 ore per raggiungere le terre d’Alaska.
Sarà veramente spossante, considerando che stamattina mi sono svegliato abbastanza presto per prendere il volo da Boston a Chicago intorno alle 8, e cambiare poi per Anchorage qui a Chicago.
Finalmente si decolla e il countdown comincia a scorrere mentre l’aereo si muove sulla mappa elettronica ad una velocità lenta e imbarazzante (per fortuna che queste mappe danno una percezione distorta delle cose perché se ci si dovesse fare affidamento, si potrebbe pensare che l’aereo si stia muovendo a passo d’uomo).
Sto quasi per crollare addormentato quando il viaggio assume una piega del tutto inaspettata. L’uomo seduto affianco a me, classico americano con cappello da cowboy, camiciona e più o meno sulla sessantina, comincia ad attaccarmi bottone.
Scopro che si chiama Ed e di professione fa l’imprenditore del Natale, così si autodefinisce con una risata a bocca larga. Dopo una più approfondita interrogazione capisco che è semplicemente proprietario di una compagnia che si occupa di decorazioni natalizie. Qui in America devono essere abbastanza appassionati di queste cose visto che il mio amico lavora appena dieci settimane l’anno, guadagnando il necessario per girare il mondo per il resto del tempo.
Ma quindi, gli chiedo io, tu lavori un paio di mesi e il resto vacanza?
Lui risponde: se vuoi chiamale vacanze, io preferisco chiamarle Adventures e dal momento che mi chiamo Ed, le chiamo Ed-Ventures.
Comincia ad elencarmi tutti i posti dove è stato e a consigliarmi gite da fare una volta sbarcato in Alaska. Lui viene qui tutti gli anni passando almeno tre mesi a zonzo per lo stato con lo zaino in spalla e la tenda sempre pronta per accamparsi ai piedi di un ghiacciaio o in un bosco incontaminato.
La conversazione passa poi agli apprezzamenti sulle occupanti femmine dell’aereo, di cui il mio nuovo amico mi fa confidenza. Visto che sono un signore sorvolo su questa parte…basti sapere che il tipo è di sicuro una “buona forchetta” in caso di donne.
Manca circa un’ora all’atterraggio, e lui, dopo avermi intrattenuto per tutto il tempo trascorso fin qui ed essersi nel frattempo scolato circa dieci lattine di coca cola (tanto che la povera hostess alla fine ha cominciato a portargliene a raffica senza neanche più chiedergli se ne voleva ancora) comincia ad esultare e a gridare: Siiiii! Finalmente!!! Tra un’ora siamo a terra. Ho bisogno di una bella doccia e di un big fat joint (di un grosso e grasso spinello) così da smaltire la fatica del viaggio.
Imparo che Ed non disprezza i piaceri della terra ed è un consumatore abituale di “erba magica”, arrivando a fumare, a detta sua, anche una decina di spinelli e un quattro cinque bong al giorno. Beato lui: viaggi, donne e marijuana, lavorando solo due mesi l’anno. Questo tizio sembra aver capito il segreto per mantenersi in forma e godersela alla grande ogni giorno di vita.
Appena giunti in Alaska ci salutiamo augurandoci l’un l’altro buona fortuna. Lui se ne va fischiettando e, vedendo due ragazze esauste su due poltrone vicino all’uscita, le spaventa con un versaccio facendo prendere a tutte e due un colpo.
Certi viaggi aerei sono lunghi, noiosi e non finiscono mai; ma se si ha la fortuna di incontrare personaggi così barocchi e fumettistici certamente l’attesa è più divertente da sopportare.