Graduation day: torna a casa Lora
Nuovo e ultimo episodio per il tele-racconto C’erO una volta in America.
Lora si “diploma”, di nuovo. Questa volta in pieno stile stelle e strisce, con prove tecniche, tuniche, tocchi, pergamene, cerimonie, buffet e quant’altro. Rush finale. Sono finiti tutti gli esami, gli ultimi final project delle materie artistiche sono stati consegnati e quello di Lora è stato puntualmente rubato da coloro che, trovandolo affascinante, se lo sono portato a casa senza chiedere e senza commentare. La tele-racconto-camera si sposta tra i viottoli del campus seguendo Lora accompagnata da mamma e zia mentre entusiasta anticipa loro la visione del progetto, umilmente raccontando “Sì, non vi aspettate chissà cosa, è un disegno come un altro e ci sono delle ragazze che sono dei mostri di bravura. E’ solo per farvi dare un’occhiata in giro”. Entrano nella sala disegno e l’opera della Gaghliorvdi è scomparsa. Rimane solo una foto scattata a lavoro finito. Ringrazia la donzella o le donzelle che se ne sono appropriate senza render nota ed allo stesso tempo ci rimane male pensando “Manco fossi Van Gogh! Volevo portarmelo a casa per ricordo“.
I genitori delle SENIOR sono in gruppi di quattro o cinque: genitore uno e genitore due, in America, è difficile da gestire. Solitamente sono genitore uno con nuovo compagno, genitore due con harem a seguito, e cose su questo genere. L’anfiteatro è gremito di persone. I docenti giungono con le loro vesti in stile “abiti segnaletici” rappresentanti la loro specializzazione di dottorato. Folklorici, simpatici. Dovrebbero risultare seri ma quelli sono sempre punti di vista. Il rettore, o Dean, come si chiama qui, è una donna. Ovviamente! Lynn Pasquerella è quasi una mascotte che vanta di rispetto inaudito e onore al merito come ex studentessa del college di cui ora tiene le redini.
Il discorso della “più brava” dell’anno è un frappè di ironia, simpatia, serietà e commozione che aiuta a far scivolare il nodo alla gola che si piazza verso metà mattina, durante i preparativi, più o meno in tutte le giovani che verranno chiamate a gran voce per ricevere il diploma. Il pensiero è comune: è finita. Si torna a casa. C’è chi rimarrà in zona per tirocini e specializzazioni varie. Altre invece voleranno verso il nido natale. Per scelta. E come tutte le scelte, si sa che poi ci saranno delle conseguenze che potranno essere positive o negative, il più delle volte senza dipendere direttamente dall’opzione che le ha create.
Le variabili Lora! Si fa sentire la voce fuori campo mentre la tele-racconto camera inquadra una mamma e una zia commosse, ed una giovane donna un po’ impacciata mentre cammina verso “stretta di mano, saluto, ringraziamento, foto ufficiale, ritorno”. Ci sono le variabili che sconvolgono i piani. Ma l’amico Manzoni ricorda “ai posteri l’ardua sentenza” nella sua ode intitolata proprio come il mese corrente, anche se sfalsiamo un poco con la data precisa.
Termina un anno accademico, finisce un corso di studi, si conclude un’esperienza anelata, bramata, agognata e adorata. Lora torna all’aeroporto di Boston con la famiglia. Il suo aereo sosta prima a Madrid e poi atterra in orario a Marco Polo, Venezia. Mamma e zia subiscono dei ritardi. Soggiornano ancora ventiquattro ore in aeroporto arrangiandosi come possono. Che fosse un segno per Lora, che fosse un modo inventato dal destino per dirle di rimanere, non lo si saprà mai.
“Arrivederci terra dei liberi e casa degli impavidi.
con affetto, Lora”.
Lo schermo si fa nero. I titoli di coda ringraziano coloro che hanno supportato moralmente e anche economicamente Lora nella sua trasferta Yankee, zii, zie, cugini e amici, non dimenticando le nuove conoscenze, le nuove amicizie e i nuovi pezzi del puzzle che vanno ad arricchire non solo il bagaglio culturale della T.A. ma a decorare indelebilmente la sua anima.
Fine ultimo episodio.