Pioggia, freddo e Montreal
Ciak! Il nuovo episodio è pronto. L’anno accademico è giunto quasi al termine, Lora ha tenuto le ultime lezioni ed è solo tempo di attesa fino al giorno della Graduation. Cap and gown sono stati presi apposta per l’occasione: negli Stati Uniti si sa, è abitudine celebrare con toga e tocco. In Italia da qualche anno alcuni atenei ripropongono questa tradizione rivisitata e adattata per l”occasione, ma l’atmosfera è di tutt’altra portata.
Il campus di Mount Holyoke si è svuotato. I primi “tre anni” con le loro studentesse si sono dileguati; chi si muove verso casa spargendosi per il mondo, chi è alle prese con tirocini e scuole estive. Il “quarto anno”, l’ultimo, il SENIOR, vede le studentesse indaffarate con i preparativi. Ci sono feste a cui presenziare, mille parate, marce di maggio per cui vestirsi in bianco con in mano fiori gialli insieme alle veterane ex alunne (dalle origini ad oggi, dette anche sopravvissute, data la veneranda età di alcune) che usufruiscono delle stanze dei dormitori lasciate vuote, tirate a lucido espressamente per loro.
La tele-racconto-camera si ferma a catturare qualche dettaglio qua e là mentre rincorre Lora impegnata in un progetto ancor diverso. Sta infatti raggiungendo l’aeroporto di Boston con il famoso Peter Pan Bus: mamma e zia la vengono a trovare per il giorno del Diploma, e con la scusa, ci sono posti da vedere e luoghi da visitare. Sì. Non fosse che nei giorni in cui hanno pernottato nella stanza della T.A. non è arrivato neppure un, e si sottolinea UNO, giorno di sole o cielo sereno. A Lora piace pensarla come la disperazione del cielo sopra il Massachusetts per l’imminente dipartita dell’italiana assistente-insegnante, che non può fare altro che piangere. Lei ha cercato di convincere quel cielo milioni di volte che non serviva sì tanta precipitazione, ma alla fine ha dovuto cedere a lunghi tragitti percorsi in macchina sotto acquazzoni universali, diluvi epici e città visitate con addosso vestiti e giacche inzuppate di acqua e ombrelli lasciati in balia del vento. D’altronde non poteva tralasciare di portare a New York queste donne venute apposta dall’Italia. E poi, a qualche ora di distanza c’è il confine con il Canada; come non approfittarne? Hanno solo dovuto rinunciare alle Cascate del Niagara. Eventualmente, sarà un pretesto per risalire in aereo, in futuro, un giorno. Non si sa mai.
Montréal (alla francese, Montreal per il mondo intero) per Lora è diversa. Quando porta la famiglia in gita crede di ritrovare, ma si illude, la stessa città del Duemiladue, quando con la scuola superiore aveva trascorso qualche settimana nella regione francese del Canada per un gemellaggio tra Istituto Linguistico Italiano e Cégèp Quebecois, il quale altro non è che una “scuola di passaggio” per i francofoni del Nord America tra la media superiore e l’università. Non ha considerato che le città cambiano come l’acqua dei fiumi: il greto rimane quello ma l’acqua che scorre è sempre diversa. Non riconosce punti di riferimento, non ha ricordi che la possano aiutare a trovare delle attrazioni turistiche da poter mostrare a “mother and zee-uh (zia)” e tutto ciò che ricorda non è legato affatto ai luoghi urbani. Ci sono ricordi che potrebbero anche fare a meno di riaffiorare, ma la memoria, è fatto conosciuto, funziona il più delle volte da sola, soprattutto in persone come Lora, in cui un profumo risveglia un’emozione e l’assaggiare un cibo fa scendere una lacrima.
Dopo un caffè e un pranzo veloce in un locale canadese le tre donne riprendono la marcia verso il campus. Passano accanto alla fabbrica delle Yankee Candles, le candele più buone e profumate di sempre, con odori speciali e fragranze tanto particolari da avere nomi quasi assurdi come “prato tagliato”, “brezza di oceano”, “cucina del Sud” e tante altre. Fortuna vuole che da un lato si producano le candele e dall’altra ci sia il covo di Willy Wonka. Qualche pezzo di fudge di cioccolato ai mille gusti e altri dolcetti in stile omino di pan di zenzero, il Gingerbread Man, prendono cautamente posto nelle borse delle tre che tornano a casa bagnate, infreddolite, ma con lo stomaco appagato.
La settimana prossima sarà il giorno della Graduation e poi le tre riprenderanno il viaggio, questa volta verso casa. Lora, avendo optato per il “non-tirocinio” per ragioni che non è stata a spiegare a nessuno, torna in Italia, credendo a coloro che, con un pizzico di invidia le dicono “vedrai adesso quante opportunità di lavoro troverai dopo questa esperienza”. No comment. Stendiamo un velo e lasciamo che anche questa puntata termini con un tocco di grigio appoggiato ai nostri tele-racconto-schermi della mente.
Fine episodio.