Una promessa è un debito. E anche una torta
Bisogna essere onesti intellettualmente. Che tu ci possa guadagnare o no, se fai dei progetti o fai delle promesse, insomma se dai la tua parola, non c’è storia o scusa che tenga. Devi fare di tutto per portarli a compimento. Sono nazista su queste cose. Non sopporto la gente superficiale. Se mi prometti o se ti offri di portarmi un gelato, tu me lo devi portare. Ma non perché sono viziata, anzi, è che resto proprio male. Ci metto il pensiero. E viceversa, se so che tu aspetti qualcosa da me, preferisco fare tre ore di sonno piuttosto che non farti felice e non mantenere la promessa fatta. Si tratta di una questione di principio.
Non che io sia una wonder woman, ma sono solo una fissata con le date, le scadenze e gli impegni presi. Che il progetto sia più o meno complesso bisogna far di tutto per portarlo a termine e non de-lu-de-re.
Mi hanno chiesto corone da principessa ad agosto che si sarebbero sciolte come neve al sole e decorazioni improbabili il 25 dicembre, ma se non si può non si può, non è colpa di nessuno. Lo si dice e si resta amici come prima. Se invece mi prometti che andremo al mare, a meno che non venga una tromba d’aria, ci dovremo andare. Anche per dieci minuti, ma ti voglio vedere su una spiaggia col sole in faccia.
io sono una credulona. Non penso mai ad una fregatura. Presto soldi, cose, vestiti, e non mi preoccupo se, come e quando queste torneranno indietro. Perché mi fido
Ed è per questo che su certe determinate cose sono assolutamente intransigente. Odio fare le cattive figure. Forse è questo che mi spinge a fare sempre tutto ciò che prometto. Sono una napoletana strana. In genere si pensa che i napoletani siano lascivi, scombinati, maldestri, casinari, confusionari. Invece alcuni di loro vi stupiranno. Precisi come orologi svizzeri, puntigliosi come tedeschi prima della quinta birra.
Ma per portare a termine le cose è necessario fare un passo alla volta, bisogna costruire pian piano il proprio percorso. Bisogna fare bene le fondamenta e accertarsi di non commettere errori durante il tragitto.
E lo stesso ragionamento lo si applica alle torte. Come si fanno a reggere le torte a due piani senza che crollino come un castello di sabbia?
Ora vi faccio vedere come si fa:
Preparate due torte come prima cosa e rivestitele entrambe con la pasta di zucchero. La seconda torta, badate bene, dovrà avere sul fondo un vassoietto da pasticceria dello stesso diametro della torta stessa, in modo tale che quando sarà ricoperto verrà nascosto dal fondente.
Ora prendete la torta più grande e infilate le travi, i sostegni. Io sinceramente uso i Mikado oppure i Togo, ma in commercio esistono anche degli appositi pioli di plastica. I pilastri dovranno essere messi in cerchio, e uno al centro. Tagliate i biscotti al livello della torta, prendete la seconda torta e con molta grazia e disinvoltura, dopo aver messo della cioccolata fusa giusto al centro (farà da colla) adagiate dolcemente la torta piccola su quella di sotto. Et voilà. Semplice no? La vostra torta a due piani è ferma e ben salda, a prova di scossoni (vabbè voi andateci sempre piano).
E tu, che mi stai leggendo, si proprio tu che mi avevi promesso una cosa alla quale tenevo particolarmente, sappi che quella stessa cosa la avrò ugualmente…a te resta solo una gran brutta figura.