Il coraggio della passione
Alimentare le passioni richiede coraggio. Perché ciò che è definibile passione corrisponde sì ad una nostra normale inclinazione, però non è la cosa a noi più prossima. Anzi è verosimilmente la possibilità più remota alla quale ambire, la più improbabile, la più celata dalle spesse travi che sovente si frappongono fra gli occhi e lo sguardo. Talmente fitte che a volte certe vite trascorrono invano, senza riuscire ad afferrare il lento tragitto di un oramai stanco treno che non sa più come farsi notare. Perché ci vuole coraggio. Per essere felici ci vuole coraggio. Non è peregrino ciò che dico. La felicità, come la libertà, sono condizioni difficili da raggiungere e che in realtà nessuno davvero persegue. Troppa responsabilità in una vita libera, troppe scelte non demandabili a grigi burocrati oliati dall’opportunismo economico. Gestire l’indipendenza è dare il giusto valore a quelle cose di cui oggi il mondo crede di poter fare a meno. Quelle stesse cose che sul letto di morte insegnano che tutta la vita non è bastata per imparare a vivere. E che un’altra ancora non basterebbe. Irresistibili sarebbero le inutilità codificate come organizzazione sociale ma invece altro non sono che vessazioni per il controllo e il soffocamento dell’evoluzione dello spirito.
Perché ci vuole coraggio ad inseguire le passioni, perché le passioni sono scomode. Forse è per questo che hanno un duplice significato. In base a come vengono declinate rappresentano la realizzazione del nostro più intimo noi o la frustrazione che ci rende schiavi della violenza con cui guardiamo ai nostri simili più coraggiosi. Gli stessi che hanno scardinato quelle travi poggiate sulla lungimiranza, facendone alberi maestri e spiegando i loro brandelli di vele. Vele lise dal Tempo trascorso lento ed inesorabile . Vele che, senza vergogna, danno le spalle al vento e non chiedono scusa. Perché se sono riuscite a passare davanti, spetta a loro tagliare il traguardo. E al Vento spetta invece sedere a guardare dal secondo gradino del podio.