Pangy Day. La Terra è donna!
Inizia il nuovo episodio di C’erO una volta in America e a Mount Holyoke è Pangy Day.
E’ un giorno che non ha bisogno di presentazione perché le studentesse del college ne parlano dal loro primo giorno a scuola. Segna l’arrivo della conclusione dell’anno accademico e anticipa l’estate del New England ricoprendo lo Skinner Green, il prato dello Skinner Building, – il più esteso del campus – di colori, sapori, donne in festa ed in pace con la madre terra. Una sorta di festa hippie per riunire gli animi di migliaia di studentesse.
Tutte le sedi del college diventano luoghi ideali per picnic improvvisati o pianificati, l‘Amphitheater dove si terrà la cerimonia di laurea è impegnato in stile “rappresentazioni greche” con suonatori di tamburi e percussioni e musica amplificata.
Giochi di ogni tipo si alternano tra un punto di incontro e l’altro, la danza rituale del Maypole ad un’ora precisa dove giovani ragazze ruotano legate ad un nastro ricomprendo un palo di sete e colori, intrattenitrici dipingono visi e corpi con tinture naturali, altre intrecciano le chiome dei capelli delle più spirituali. Altre ancora dispensano gelato, bubble-tea e dolciumi di ogni genere. Oggi le donne non si fanno rovinare l’atmosfera da cicli mestruali, invidia o malumore generalizzato. La nostra terra è donna, e così la celebrano in Massachusetts.
Il nostro teleracconto schermo ci mostra una serie di immagini dell’evento e la voce in stile documentario della National Geographic racconta le didascalie. Noi, vedremo tutto nella nostra mente, come ci è solito fare con tele-racconti di questo genere.
Era il 1979, quando Pangynaskeia (ora semplicemente chiamato “Pangy Day”) debuttava a MHC come una nuova tradizione per celebrare in toto il mondo delle donne. Il termine di per sé definisce la coltivazione completa del mondo delle donne dal punto di vista fisico, intellettuale e morale ed era il primo nome che la fondatrice del college Mary Lyon aveva scelto per il suo luogo di istruzione prima che Mount Holyoke vincesse su tutti. Con il passare degli anni la tradizione aveva visto questa festa trasformarsi in qualcosa di meramente materiale tanto che, qualche decennio a seguire, fu cancellata con la giustificazione dell’essere scaduta in una semplice festa della birra. Per qualche anno le studentesse avevano dimenticato la spiritualità dell’evento che è stato poi ripresentato rinnovato nel suo intimo significato morale qualche anno dopo con grande successo.
Oggi le ragazze non vedono l’ora in cui possono finalmente sfogarsi tutte nelle loro doti artistiche; anche le più razionali e pratiche si lasciano andare ai riti propiziatori, ai balli di gruppo, danze tribali, al ringraziamento di madre natura per i suoi frutti e agli spettacoli con i mangiatori di fuoco e acrobati. In più, tradizione vuole che Pangy Day sia sempre una giornata soleggiata, con il primo caldo primaverile della East Coast americana, quasi a fare da porta fortuna per le giornate future.
L’episodio termina qui, con qualche immagine di Lora immersa nello spirito catartico di una giornata che ha preferito ricordare come un festival di riconoscimento per la femminilità in generale, della Terra, della Natura, e di tutte le forze generatrici, madri di fini e scopi maggiori, alti. Pacifici.
Fine episodio.