Mind Juggler, il Mentalista di Sky non gioca a dadi
La magia, ammettiamolo, presto o tardi ha affascinato un po’ tutti noi, e noi tutti ricordiamo quel numero di quel prestigiatore che ooooooh, ci ha lasciato di stucco, sbalorditi… e come diavolo avrà fatto?
Sarà per quel suo agganciarsi al soprannaturale, quel suo alone di mistero insondabile, per la curiosità che sboccia in noi, per quella rabbia mentale, la frustrazione che si prova a non riuscire a spiegarsi il trucco, o per tutte queste cose insieme. Perché noi, dannazione, quel trucco, in quel preciso istante, lo vorremmo davvero conoscere, e non tanto per riproporre la performance agli amici, quanto per poter dire a noi stessi che ecco, quello stratagemma che ci ha lasciato sbigottiti, turbati, esterrefatti, ecco, quello, proprio quello, non era altro che una colossale sciocchezza, e come ho fatto a non pensarci prima.
La magia, la prestidigitazione, non ci lascia tranquilli. E se i bambini escono da uno spettacolo con l’aria sognante, gli adulti, buona parte almeno, ne escono vittime di quello speciale stato di soggezione che si prova quando s’è avuta la sensazione brutale che non tutte le cose che avvengono soggiacciono al nostro controllo. Anzi, che ad esso sfuggono propriamente, anche quando ci succedono sotto il naso, anche quando ne siamo testimoni diretti e le vediamo e le osserviamo coi nostri stessi propri occhi.
Francesco Tesei è il Mentalista di Sky, e nello spettacolo Mind Juggler ci farà ancora più male.
Lasciandoci intendere che siamo tutti molto prevedibili, facilmente condizionabili, miti agnellini impauriti che devono solo ringraziare che il lupo non abbia fame in quel momento, ché se sa prevedere la parola che diremo, il numero che abbiam pensato, il colore che ci è preferito, saprà anche in un baleno sfamarsi di noi che noi neanche ce ne accorgiamo, al primo languorino del suo grande pancione.
niente di soprannaturale, nulla di esoterico (…) E questo, lo si sappia, disorienta ancora di più.
Perché forse avremmo preferito veder spuntare uno spettro con lenzuolo e catena al dover constatare impotenti la prevedibilità delle nostre azioni e insieme l’acutezza della sua arte, che con spietata costanza insisterà insolentemente nel non sbagliarne una che sia una, a dispetto d’ogni apparente evidenza che tutto, proprio tutto, sembra dettato dal caso.
Ma dio, a quanto pare, non gioca a dadi. E leggere le nostre azioni e i nostri pensieri parrebbe essere, per gli addetti ai lavori, non altro che un gioco da ragazzi. Combinando studi statistici, psicologia comportamentale, analisi della comunicazione non verbale, talento, intuizione e – vogliamo sperare – anche un pizzico di culo, Francesco saprà stupirvi come ragazzetti e portarvi alla scoperta delle frontiere del mentalismo, come non avreste mai immaginato.
Non perdetevelo, anche se non saprete mai dire come fa. Io non lo so, e neanche ci provo a scoprirlo. Perché è proprio questo il bello della magia; se ne sveli il trucco, che piacere c’è?