Proletari di tutto il mondo…
Era più giusto come si faceva negli anni Settanta? Si piazzava un bello sciopero prima ancora di avviare la trattativa. Che soddisfazione. Il signor padrone dalle belle braghe bianche cominciava subito ad agitarsi timoroso di dover tirare fuori le palanche. Allora sì che essere di sinistra aveva un significato. Si voleva un mondo migliore, non soltanto un salario più alto e poi, che diamine, eravamo marxisti. Voleva dire che sognavamo l’uguaglianza dei popoli e tra le persone, tra uomo e donna, tra intellettuali e operai, tra impiegati e studenti. E la cosa funzionava, si vedeva dalla piazze piene sempre.
Poi anche il sindacalismo è diventato tortuoso, si preoccupa degli equilibri politici e meno degli operai.
Si parlava sempre dei disoccupati, ora questi non ci sono più all’apparenza, sono stati spodestati dai precari, una categorie proteiforme che piange l’incertezza. Noi piangevamo spesso la certezza di non avere lavoro. Lavorare meno, lavorare tutti: qualcuno se lo ricorda? E il salario variabile indipendente? E la scala mobile? L’alleanza studenti operai? Possibile che fosse tutto sbagliato? Troppi punti interrogativi. Non c’è stata neppure l’abiura di quei tempi, nessuno ha fatto autocritica, ammesso che qualcuno sappia ancora che cosa fosse l’autocritica. Tutto è sfumato. L’edificio non si è sgretolato, no niente affatto, gli hanno sostituito continuamente i mattoni, sembra lo stesso nella forma, ma non lo è più.
Oggi per ogni centesimo in più di salario si pretende più produttività. Il motto nuovo è “lavorare in meno lavorare di più“. E se ti azzardi a dire qualche cosa in contrario, la risposta è quasi sempre la stessa: vuoi contribuire a farti fregare il lavoro dai cinesi? Ma i cinesi di Mao non erano amici del proletariato? Il problema è trovare i proletari e il proletariato. E già, il proletariato si è imborghesito, la borghesia non è diventata progressista, i progressisti non sono più di sinistra, e c’è un gran folla di liberali e centristi. Solo i padroni non si sono spostati, né di posizione né di ideologia.
il proletariato si è imborghesito, la borghesia non è diventata progressista, i progressisti non sono più di sinistra, e c’è un gran folla di liberali e centristi. Solo i padroni non si sono spostati, né di posizione né di ideologia
Ci sta pensando, potrebbe passare più tempo in quella specie di rudere, comprato dieci anni fa per un nonnulla, che chiamano casetta in campagna, badando all’orto, finché la moglie non va in pensione anche lei. Potrebbe approfittare delle belle giornate per fare delle belle corse al mare con la 650, casco, tuta e via con gli amici già in pensione. In fondo si conserva bene, un bel fisico e la testa è ben lucida. Ma sì, meglio cominciare subito. Niente più rinunce, domenica al mare anche se ci sono le primarie del partito.
Ma chi se ne frega, i tempi cambiano, figuriamoci gli esseri umani.