La signora senza il cagnolino e l’arte del burpee
La signora non fa mistero sulla sua età, anche se si riserva il diritto di dare indicazioni vaghe dicendo che è nata nel periodo che va “dalla fine della seconda guerra mondiale ai mitici anni Ottanta”, giusto per prenderla molto alla larga. In quegli anni, i mitici Ottanta, dilagò una strana epidemia: quella dell’aerobica. Nulla a che fare con le ultime epidemie.
Prima di Jane Fonda esisteva solo la ginnastica con le sue noiose e ripetitive posizioni facilmente eseguibili nonché semplicemente pronunciabili. Poi arrivò lei, bionda, snella e con il body attillato supersgambato a tirar su le gambe come un compasso a suon di musica e a trascinare nelle palestre giovani e meno giovani in completini d’improbabili tinte shocking. Tutte le signore con gli angoli della bocca all’insù e i calzettoni ai polpacci scattanti ad eseguire coreografie simil Heather Parisi. L’aerobica conquistò ogni donna che, o in palestra o a casa con vhs, si apriva ad orizzonti del benessere psicofisico per quarantenni impaurite dall’arrivo delle maniglie dell’amore o da un improvviso gomito della lavandaia.
Poi ci fu Cindy, la più bella, la più affascinante con il suo neo impertinente vicino alla bocca e i suoi implacabili G.A.G. “Sentirsi bene dentro il proprio corpo”, sorrideva la più bella top model degli ‘80 in un bikini color fango -che a quei tempi ancora si diceva marrone chiaro- mentre ti faceva sudare nei suoi glutei-addomino-gambe esercizi. Verrebbe da dirle che forse nel suo corpo tutte si sarebbero sentite bene ma vabbè questo è un dettaglio quasi quanto il suo neo. La signora senza il cagnolino pur attraversando anni di fitness e di tutine sgambatissime, oggi ha voluto riprovare. In palestra non c’è una disciplina che abbia un denominazione unica, son tutte composte fit-boxe, spin-gym, spiderap, tonix ball, GAG e TBW- che non sono analisi del sangue- cardio-fitness e last but non least… zumba! Quest’ultima pur essendo un sol termine può ingannare perché racchiude in sé vecchi principi di aerobica con balli latino-americani e corografie alla Franco Miseria. Sarà roba per giovanissime? Attenzione, niente di più sbagliato, le accanite frequentatrici sono le ultra cinquantenni sudatissime con polpacci alla Gino Bartoli e visi spianatissimi e poiché probabilmente non hanno più il ciclo non saltano neppure un’ora a settimana.
Cosa c’è di meglio delle mura domestiche e di un semplice programma di esercizi ritagliato dal giornale preferito? In fondo basta seguire scrupolosamente le istruzioni. Fase 1, fase 2, fase 3 e fase 4. Per un lavoro efficace di Bodyweigh functional conditioning bastano dieci minuti al giorno. Sedersi ed eseguire un roll back, poi fare una plank, trasformare la plank in un burpee– con un balzo- aggiungere di nuovo una plank, eseguire un affondo, e concludere con un push up. Ritornare con un balzo nella posizione eretta, correre a prendere il guinzaglio e dopo due mortacci alle due lauree prese, andare sul lungomare a passeggio senza il cagnolino. Senza voltarsi e senza rancore.