Buenos Aires, piccole riflessioni e poco tango
Stiamo viaggiando da più di quattro mesi e a Buenos Aires ci rendiamo conto, sempre più, che:
Punto numero 1: dobbiamo ritenerci fortunati a vivere in Europa, le nostre città sono belle, storiche, vivibili, pulite e sicure. Le infrastrutture sono buone e funzionanti.
Arriviamo all’aeroporto nazionale di Buenos Aires, e subito notiamo totale disorganizzazione. Il bus (come tutti quelli della città) funzionano con una scheda particolare che va caricata ogni tot viaggi. Allora andiamo alla ricerca di questa scheda, ma non ci sono posti che la vendano e il desk informazioni ci dice che nel raggio di tre o quattro km non ci sono chioschi che offrano questo servizio. “Ok, ma c’è un’alternativa?”
“Sì, si può pagare il biglietto al conducente”. Bene! Allora prendiamo il bus e il conducente ci dice che si può pagare, sì, ma solo con monete. E allora scendiamo dal bus, torniamo in aeroporto ed ecco un nuovo problema: i bar non cambiano in moneta, ma perchè poi? Perchè hanno sia la moneta sia il cartaceo con lo stesso valore. Compriamo dunque delle mentos sperando nel resto, il chiosco ci dà alcune monete ma non bastano. Andiamo in un altro bar, facciamo colazione e finalmente il riusciamo a raccogliere le monete necessarie.
No, non iniziamo bene, questa non era la città stupenda che tutti i documentari ci descrivevano!
Prendiamo il bus e finalmente arriviamo nel centro storico: ampie vie pedonali e stradoni come in USA, tutto in grande, tranne il nostro hotel, vecchio, un po’ squallido in realtà. Ma la cosa importante è il prezzo: diciassette euro per una doppia in centro che più centro non si può. Un’occasione. Bisogna approfittare!
Scopriamo che questo è un hotel a ore, ma un po’ di gemiti non ci disturbano e possiamo dormire tranquillamente.
Usciamo, vediamo Buenos Aires di notte e… e qui tocca al punto numero 2: ormai siamo stufi di non poter uscire liberamente dopo le otto di sera, in Centro America alcune capitali sono talmente pericolose che chiudono tutto appena tramonta il sole (vedi Managua, Guatemala City per esempio) e tutti barricati in casa. In Argentina invece sembrerebbe un po’ meglio, ma alcuni quartieri come Boca non sono molto consigliabili.
Non siamo dei fifoni, ma chi ha vissuto in questi Paesi sa benissimo cosa vogliamo dire: si respira un’incredibile aria di insicurezza. Dobbiamo realmente ritenerci fortunati di vivere in Europa ché possiamo uscire la sera a mangiare una pizza. Non ci rendiamo conto di quanto una cosa così semplice per noi, sia così difficile in questi Stati.
Questa prima giornata di Buenos Aires non è andata granché bene, speriamo che i prossimi due giorni siano più positivi.