La musica! E’ la musica, è sempre la musica…
Silenzio. Schermata nera. Una scritta appare facendosi sempre più chiara al centro del teleraccontoproiettore,
“Puoi essere a chilometri di distanza, o la persona con cui vorresti comunicare potrebbe essere nella stanza accanto, ma c’è solo silenzio. La musica!E’ la musica, è sempre la musica a parlare per te.”
Lora è abituata a parlare attraverso le parole delle canzoni. Alcuni la trovano una pratica fastidiosa, altri stupida, altri ancora semplicemente inutile perché non ne capiscono il motivo. Non c’è, in realtà, una spiegazione; spesso però, ad una persona a cui piace scrivere del più e del meno, succede di non aver parole. Non sapere quali scegliere, perché bloccate, sorde, in un nodo alla gola, o forse alle dita, visto che si parla di parole scritte con una tastiera… E allora prende in prestito quelle già stese nero su bianco da qualcun altro, che tanto, sono simili a quelle che avrebbe voluto esprimere lei. Spesso e volentieri a Mount Holyoke, Lora passa le serate ascoltando musica e che prendono, a seconda degli stati d’animo della foreign fellow, pieghe e definizioni, seguendo lo stile dei pezzi che imposta in loop: serata Foo Fighters, serata Coldplay, serata The Cure, serata A perfect circle, serata Tool, serata Linkin Park, serata ics, ipsilon zeta eccetera eccetera. Ogni tanto la si vede mentre scalda dell’acqua nel microonde della kitchenette di piano del dormitorio per un tè caldo, altrimenti scende per il milk and cookies delle nove, sempre che non abbia degli arretrati di arte da recuperare e quindi con giubbotto, sciarpa e guanti si dirige in dipartimento con gli auricolari al seguito, sempre e comunque con la musica nelle orecchie. E’ comune a molti la pratica dell’ascolto musicale, probabilmente perché, come diceva Thoreau:
“Quando ascolto della musica, non temo pericoli. Sono invulnerabile. Non vedo nemici. Sono imparentato ai tempi primordiali e a quelli più recenti.”
“Quando ascolto della musica, non temo pericoli. Sono invulnerabile. Non vedo nemici. Sono imparentato ai tempi primordiali e a quelli più recenti.”
ed è più o meno lo stesso motivo per cui Lora, allo scadere del tempo concessole in terra statunitense, si lascia rendere più forte e resistente ai pensieri negativi da note, parole, suoni… Insomma, lo dicono un po’ tutti “Sotto l’influenza della musica mi sembra di sentire ciò che non sento realmente, di capire ciò che non capisco, di poter fare ciò che non posso fare” e questo era Tolstoj, non proprio il primo che passa per la strada fuori casa.
Ascoltando melodie persino i compiti di pittura e disegno risultano diversi. A seconda del ritmo, del tono, del suono, la mano calca di più o di meno, il pennello scende leggero o con colpi più decisi, e le immagini su carta e tele prendono forme diverse riempiendosi di sentimenti, perché in fin dei conti, sono quelli che sono passati dal braccio al segno, dal cervello al braccio e dall’orecchio al cervello. Il vuoto prende forma, il corpo si carica o si rilassa, e tutto si fa un po’ più chiaro, per lo meno nella riflessione mentale dell’ascoltatore, o in questo caso, ascoltatrice: Lora.
Succede anche una sera dopo cena, quando la nostra teleraccontocamera si accorge che la TA quasi in preda ad un raptus chiede all’amica di accompagnarla in dipartimento di musica per andare a sfogarsi pestando sui tom, ride, crash, rullante, timpano, charleston e grancassa cercando di riprodurre il ritmo di canzoni “forti” come quelle dei System of A Down, Alter Bridge e altri. A Mount Holyoke si può. Quando serve, puoi prenderti il tuo spazio e colmarlo di musica. Che succeda al dipartimento di italiano con le serate truzze o in quello di arte con i dipinti suggeriti dalle emozioni risvegliate da certi pezzi, o in quello di musica dove l’accesso ufficiale non ce l’hai, ma sai come “sniccarci” dentro, per coniare il termine inglese “sneak in” che rende a suono, il movimento furtivo dello sgattaiolare dentro o fuori una stanza.
Per un po’ di musica si fa anche questo. Si sembra impazziti, si agisce d’istinto e si crea come sotto l’effetto di muse ispiratrici. Ah la musica! E sotto l’effetto di un altro pezzo del repertorio di Lora termina anche questo episodio (Ascolta i Pearl Jam cliccando l’immagine). Fine.