La signora senza il cagnolino e il condominio
Che cos’è un condominio? Solitamente s’intende un fabbricato o un insieme di palazzi accorpati che fanno capo ad una gestione degli spazi comuni condivisa ed affidata a terzi. Questo signor “terzi” tanto può risiedere nella medesima abitazione tanto può svolgere funzione di amministratore perché non ha altro di meglio da fare o perché ne ha voluto fare una professione, forse perché da bambino non vinceva mai al Monopoli e non gli lasciavano costruire né case né tantomeno alberghi. Chissà per quali motivi oscuri agli studi antropologici e sociologici sull’individuo e sulla sua interazione con la specie simile, i condomini vengono su fra di loro peggio degli israeliani e dei palestinesi. I figli di quelli del terzo piano non parlano con i figli del dottore del quarto perché da piccoli quelli del piano di sopra saltavano la corda a piè pari un giorno sì e uno no, le mamme hanno evitato di frequentare le stesse scuole e le domestiche, rigorosamente di provenienza diversa, si guardano in cagnesco quando portano i sacchetti dell’immondizia per vedere casomai dovesse perdersi una buccia di banana. La signora, pur gentile con grossa parte della tribù condominiale, come tutti gli esseri umani ha le sue preferenze e le sue riluttanze.
I più cordiali di solito son quelli che hanno l’ufficio e che per ragioni ovvie non permangono troppo tempo nello stesso stabile. Capitani di lungo corso in pensione e professori discreti sembrano accettare di buon grado la pratica sociale del saluto all’uscita dell’ascensore o all’ingresso dell’androne. Donnine scattanti salutano velocemente con un segno della mano accompagnato dalla sgommata di tacco che rende l’idea degli impegni improrogabili della giornata. A queste la signora imprudentemente talvolta dice: Non ci incontriamo più da molto tempo…E loro prontamente rispondono “ non so te, ma io faccio una vita di mer…” alludendo al ritmo frenetico di una vita assolutamente speciale fra vite molto meno speciali. E facendo rimpiangere alla signora di non avere un cane che possa tirarla di corsa via in strada per le impellenze. La fauna maschile giovane è interessante per la mimetizzazione fino all’età della fine della scuola secondaria quando, all’improvviso, per la bizzarra crescita di peli in faccia e una perdita di capelli, in ascensore faranno chiedere alla signora: a che piano scende? Infine c’è il prototipo dello spiritoso, quello con la battuta pronta, a cui interessa più strapparle un sorriso mentre lei, sudata, vorrebbe solo un’anima pia che le strappasse le buste della spesa dalle mani. Questo è assai fastidioso, incurante del tempo che passa, sia quello sui corpi e gli sguardi, sia quello sul pianerottolo dove la sua battuta infinita trattiene la signora protesa verso la porta di casa, e le pantofole. E’ un bel habitat quello condominiale, variegato e ricco di spunti. Individui interessanti gravitazionali all’ambiente sono i garzoni e i venditori porta a porta– che purtroppo ancora non si sono estinti-. In fondo, pensa la signora, è sbagliato predisporsi male. Tuttavia quando finalmente la signora è protetta fra le mura della sua casa e s’avvicina l’ora del riposo notturno, un pensiero oscuro l’assale: la signora dell’appartamento affianco riuscirà domattina a spegnere la sveglia vibrante delle sei e mezza prima che facciano le nove??