Quando il sole non riscalda. Come curare la Sad
Oggi si comincia con questa:
And I feel that time’s a wasted go, so where ya going til tomorrow?
And I see that these are lies to come, so would you even care?
Gli Stone Temple Pilots hanno riassunto lo stato d’animo in quel di Mount Holyoke, tanto che Lora, come di moda negli ultimi tempi, crea un post su facebook per condividere il video di questo pezzo, e inviare nell’etere il peso delle emozioni che la stanno invadendo, in queste ultime settimane di Febbraio.
A South Hadley nevica di nuovo. L’inverno del New England sembra non finire più. In Europa iniziano le prime giornate che preannunciano la primavera; le nonne, le zie, le mamme sono nel periodo “frittelle, chiacchiere – crostoli, limoncini, castagnole” sul genere culinario carnevalesco, invece qui è ancora il tempo di cioccolata calda, pasti pesanti e giubbotti doppio strato.
La prima settimana di Marzo porrà fine anche a questa parte di corsi del secondo semestre, lo Spring Break inizierà, e tutte quante voleranno verso altri luoghi, di solito quelli caldi, la Florida, la California, il centro America; tutto, pur di evitare la S.A.D. Seasonal Affective Disorder, tradotta “sindrome affettiva stagionale” ossia la depressione invernale per privazione di luce e calore solare. Tra l’altro, sad in inglese significa triste, se uno più uno fa due, la spiegazione viene da sé.
And I feel, so much depends on the weather – sento che molto dipende dal tempo (atmosferico)
so is it raining in your bedroom? – piove nella tua stanza da letto?
And I see, that these are the eyes of disarray – lo vedo, questi sono occhi da confusione (mentale)
Would you even care? – ma ti interessa?
Continua la sigla in sottofondo, mentre Lora cammina per i viottoli scavati nella neve in direzione Ciruti, l’edificio dove collabora insegnando italiano, e dove nell’ufficio del dipartimento ha trovato un tavolo di legno grande, lungo, largo, dove poter svolgere i compiti di arte, i disegni a matita e carboncino, e dove poter passare del tempo da sola.
Quando finiscono le lezioni, il building rimane vuoto e silenzioso. Le luci sono spente, le aule sono vuote e possono trasformarsi in mini sale cinema a disposizione per chi, come lei, non vuole chiudersi in camera. Altre studentesse conoscono il trucco, ed ogni tanto qualche stanza viene occupata da gruppetti di ragazzine che, junk food alla mano, si piazzano sulle sedie davanti al telo bianco dei proiettori e guardano film in streaming. Altre semplicemente proiettano video di YouTube e ballano a luci spente, colorando il buio con le luci del video musicali. La telecamera-racconto filma, e solo noi sappiamo cosa succede.
Un modo come un altro di affrontare le giornate grigie, o dovrei dire bianche, senza colore, a causa della neve e del gelo, che non ne vogliono sapere di lasciare il posto ai primi raggi della nuova stagione. Ci spiega la voce fuori campo.
Nuova scena, al telefono: “Dai Lora, facciamo serata truzza stasera. Quando hai finito in ufficio passa in aula ad ascoltare musica. Io arrivo, appena finisco in studio d’arte”. Susanna e i suoi rimedi contro il malessere psicologico. Un altro sarà: buongiorno, oggi trova tre motivi per cui sorridere e non farti cogliere dalla tristezza. Ah Susanna! Per fortuna che ci sei…
La voce fuori campo suona con il tono di Lora che parla, mentre le immagini si aprono ai nostri occhi:
“Serata truzza sia. Verso le dieci ci troviamo in aula. I computer sono sempre accesi, basta aprire la pagina internet e far partire i video. Nel frattempo si scalda la luce del proiettore. Si balla. Salire sulla cattedra, saltare sulle sedie. Ballare come se non ci fosse un domani, come se nessuno venisse a disturbarti mentre lasci i demoni della tristezza allontanarsi della tua anima.
Domani ci sarà ancora la neve, il cielo bianco che nasconde il sole. Ma ci saranno anche le sale buie con proiettori da accendere, colori a “strobo” e musica da ascoltare in shuffle mode, a caso. Abbiamo scoperto come affrontare la SAD, ora doppiamo solo riportare il sole fuori dalle nuvole.”
Fine episodio.