Insufficienze in pagella? Una lettera a studenti e genitori
Caro studente di ogni età, generazione, etnia, status sociale, questa lettera è rivolta a te.
Caro studente di ogni età, generazione, etnia, status sociale, questa lettera è rivolta a te. A te che puoi anche permetterti di odiare la scuola e tanti tuoi professori, ma che non puoi perdere di vista una cosa: te stesso, quel te stesso rivolto al futuro, e che è l’unico scrittore della tua storia. L’unico spettatore certo del suo film. E quando ti capiterà di incappare in un punto morto della sceneggiatura della vita, magari guardandoti allo specchio mentre ti farai la barba o ti laverai il viso semplicemente o ti truccherai, ricorderai gli anni passati in mezzo ai banchi. E ti pentirai di aver sprecato tante occasioni utili, tanti spunti che la scuola ti dà con approfondimenti, discussioni, attività extra scolastiche ma, soprattutto, grazie al dialogo tra te e i tuoi insegnanti. Che è la cosa più bella che possa esistere, un rapporto che fa crescere sia te studente che prof perché c’è sempre qualcosa da imparare, soprattutto se ci sono gli anni in mezzo. Ricordatelo e fregatene di passare per secchione.
Caro studente: innamorati. Innamorati di quello che fai, dell’odore della scuola che ti farà venire il magone quando accompagnerai i tuoi figli, di qualcuno della tua classe che ricorderai per sempre, anche quando vi vedrete dopo trent’anni.
Rispettate i professori, difendeteli anche nei confronti dei vostri genitori che a volte pensano di fare l’unica cosa giusta difendendo voi a spada tratta. Ma voi, per fortuna, sbagliate. Per fortuna perché è sbagliando che si impara. Perché è stonando che si inizia a cantare. Perché è ascoltando che si affina l’orecchio. E’ ascoltando che cresce la passione per la musica. Siate il vostro libro, il vostro film, la vostra colonna sonora. E mettetevi sotto coi libri. Ché altrimenti queste sono solo parole. 🙂