Ma che dice Contessa?
Maria Federica Guidetti Alfonsini, contessa… Ma la Costituzione non ha abolito i titoli nobiliari? Sì, ma l’italiano, nonostante il referendum del 1946, è in fondo monarchico, cerca il re anche nelle pieghe della Repubblica. Il re, con i suoi poteri, le sue piccole e grandi arroganze, con i suoi privilegi risponde meglio al carattere nazionale: ciascuno aspira a essere sovrano e non servitore (servo io?) dello Stato, vuole rispondere solo a Dio e non al Parlamento, anche perché convinto che sia più facile mettersi d’accordo col primo. Di qui questa forte affinità e simpatia con chi vuole farsi re. Per un attimo la divagazione fa smarrire.
Maria Federica Guidetti Alfonsini, contessa sposa dell’altrettanto conte Gianfrancesco dei Baldovinotti, la si ritrova nella strada più lussuosa della città, di sabato mattina. Maria Federica, il marito la chiama sempre così per esteso mentre le amiche più vicine e qualche raro amante in confidenza le si rivolgono con un meno pomposo Fiffi, cerca di incedere in modo elegante. Non è una donna bellissima, ha i fianchi troppo larghi e gambe robuste, con terribili ginocchia.
Non è una donna bellissima, ha i fianchi troppo larghi e gambe robuste, con terribili ginocchia.
Si ferma alle vetrine, guarda ciò che è esposto cercando di cogliere nello stesso tempo il prezzo perché non le piace soffermarsi sui prezzi, spesso indicati in un unico cartellino. Fastidiosa abitudine quella del cartellino, scritto a mano in un angolo dove neppure un ipermetrope arriva.
Fastidiosa abitudine quella del cartellino, scritto a mano in un angolo dove neppure un ipermetrope arriva.
Non sopporta la folla brulicante che si toglie la voglia del lusso raccattandolo da terra, il lusso ha delle regole. Certo anche lei, l’estate scorsa, non ha resistito e sulla spiaggia ha comprato una borsa da viaggio di Vuitton, ma l’ha ordinata e quel gentilissimo senegalese l’ha consegnata due giorni dopo a casa. In fin dei conti anche l’illecito deve avere il suo garbo, la contessa ne è convinta.