Somewere over the rainbow
È sempre bello vedere un arcobaleno. Che tu abbia tre, trentatré o settantatré anni, ti fa alzare sempre gli occhi al cielo e puntarci contro un dito con aria meravigliata. E che importa se sai che non sono altro che micro-goccioline di pioggia attraversate dai raggi solari?! Da qualche parte del tuo cuore speri che camminando si possa incontrarne l’origine, quella che tocca terra, e lì sotto fare conoscenza con un nano di verde vestito, custode di una pentola con le monete d’oro. Che poi metti il caso che questa pentola esista davvero – che fai, la prendi e con tutta la nonchalance di cui disponi, te la porti sottobraccio mentre passeggi, come si farebbe con una Vuitton presa sulle bancarelle a 20 euro…
“Salve signora, mi dà cento grammi di prosciutto cotto e tre etti di mozzarella? Sì, di bufala ovviamente. Le dispiace se le do tutte monete?” Pur essendo un fenomeno fisico, ha sempre qualcosa di magico, come le bolle di sapone, come quando giri un bicchiere di trecentosessanta gradi, tanto veloce che non cade una goccia, come quando ti esce il fumo da bocca che fuori è freddo. Fa sempre piacere vederlo. È un segno. Un buon segno. La tempesta sta passando e arriva il sereno. Quello che in fondo ognuno di noi aspetta che possa capitare alla sua vita. Perché chi più, chi meno, abbiamo bisogno tutti di aggrapparci ad un arcobaleno. Uno scivolo da cavalcare come il più gagliardo dei “My Mini Pony”.
Festa grande e tanti auguri quando ne vedi uno doppio: lì proprio è il caso di andare al bar e offrire un buon caffè ai presenti!
Considerato che siamo a Napoli, la città del sole, e piove da due settimane di fila, vi insegno a farne uno… Magari porta bene!
Preparate i colori dell’arcobaleno e, se non li avete, sfruttate le proprietà dei colori, mescolando i primari per ottenere quelli desiderati. Fate con ciascuno di essi dei cordoncini, uniteli tra loro con un po’ di colla alimentare o gelatina. Una volta finiti i colori, arcuate dando alla fascia la classica forma dell’arcobaleno.
Lasciate asciugare la pasta di zucchero per un paio d’ore e nel frattempo preparate delle palline bianche. Messe poi vicine le une alle altre, qualcuna davanti, qualcuna dietro, incastrate alle estremità dell’arcobaleno, esse saranno le nuvolette.
Il vostro arcobaleno è pronto per essere messo sulla torta, usate degli stuzzicadenti per ancorarlo e fate ancora sulle nuvole alla base, in questo modo non cascherà durante il trasporto.
Nel frattempo, ha smesso di piovere…vedi mai che domani esca il sole?
E mentre esprimo questo desiderio mentre punto l’arcobaleno sul dolce, faccio partire questa canzone, nella top ten delle mie canzoni preferite in assoluto, dai tempi di E.R.!