Compleanno rockeggiante negli USA
Ah, questa volta siete arrivati in ritardo: la sigla è già finita e sta cominciando la prima scena del nuovo episodio di C’erO una volta in America.
Cliccate su ogni immagine per ascoltare i gingle.
Ta-dan! Sorpresa! La sigla ve la sorbirete per tutta la puntata, più o meno, essendo la versione rock di Tanti Auguri a Te, Happy Birthday to you, che alternandosi tra uno sketch e l’altro, accompagnerà Lora nel giorno del suo compleanno in Massachusetts.
Teleracconto-camera che focalizza sul risveglio di Lora. E’ un giorno come un altro. In Italia è già il suo compleanno da più o meno sei ore e qualche messaggio di auguri è già comparso sulla schermo del cellulare o nella bacheca di Facebook.
Al campus c’è ancora poca gente, le lezioni del nuovo semestre sono cominciate qualche giorno fa, ma la maggior parte delle studentesse arriverà a giorni. Non immaginatevi una serata con beer-pong e ragazze più che ubriache, che si rendono ridicole agli occhi di tutti, o almeno di coloro che ancora un ragionamento quasi sensato lo sfornano senza inciampare in balbuzie alcoliche o sguardi roteanti. Per certe cose, oltre ad un budget non limitato, servono altre prerogative che mancano alle protagoniste di questa storia.
Nuova scena, introdotta dallo stacchetto-gingle sempre con base Happy Birthday rock. Praticamente ogni cambio scena è introdotto o sfuma con siglette simili a questa —>
Dopo aver fatto lezione, Lora si ritrova con Madhu per scendere a piedi, fino al BIG Y, l’unico supermercato della zona che non sia un minimarket per studentesse in preda a voglie da sovraccarico di studio, e che dista a mezz’ora di cammino dal dormitorio. I muri di neve circondano le due Moho girls e i suoni delle poche macchine che passano, quasi totalmente ovattati e attutiti dal fenomeno atmosferico, si fanno distanti man mano che un piede si porta davanti all’altro, all’andata.
Al ritorno, invece, non avendo calcolato la salita e la difficoltà oggettiva del trasporto di qualche borsa di bevande e dolcetti per il mini-party previsto nella room 217, le due sprovvedute passano all’incirca un’ora e mezza a combattere contro la neve scivolosa, le bustine di plastica che si strappano al minimo movimento, e quelle di carta che nascondono il paio di bottiglie di bevande alcoliche per i cocktail in programma. Alla fine riescono nell’impresa, e dopo cena, che a Mount Holyoke si aggira sulle sei di sera, come in quasi tutti i paesi anglosassoni, c’è festa in Lora’s room. Semplice, ristretta, tranquilla… per quelle maestose ci vuole una stanza apposita e il permesso dei superiori capi supremi. Perché tanta noia quando si può fare tutto “poco ma buono“? Detto fatto.
Dopo la pubblicità si riapre il teleracconto con Lora alle prese con pestelli ricavati da pezzi di legno trovati in giro per poter pestare le fettine di lime con lo zucchero di canna e poter creare il cuba-libre con cola e rum. Qualcuno richiede un Malibù con succo all’ananas o cola, a seconda dei gusti… e il ghiaccio, portato con fatica da chilometri -anzi miglia- di distanza, inizia a scarseggiare. Nonostante l’idea del raccattare buste di neve dall’esterno del dormitorio, l’idea cade in frantumi quando, all’uscita dell’edificio la neve è già stata spazzata con lo spazzaneve sempre pronto a pulire le strade, e quella che prima era una distesa di neve fresca e bianca, è ora un cumulo di ghiaccio marrone. Non ci siamo. Ghiaccio OUT, pericolo.
Una teleracconto-camera secondaria inquadra per un attimo Madhu ed Emily fuori dalla porta della camera intente ad accendere un candelina su un cerchio di cioccolato. Cosa? Lora il dolce non l’aveva considerato… al Big Y ha preso biscotti, salatini, baggianate ipercaloriche e bottiglie di bevande zuccherate e succhi. Il budget era ormai stato superato con le poche bottiglie di alcol che, in America, costa abbastanza. La paga di queste due settimane sfumata in pochi minuti. In più, per far piacere ad un’amica, Barbara del Liceo, ora manager della sua compagnia di import-export di vino in tutto il mondo, la Candoni Wines, aveva comprato qualcosa di più costoso pensando di farle cosa gradita.
Madhu invece, aveva comprato un piccolo dolcetto al cioccolato, sapendo che a Lora avrebbe fatto più che piacere (mmm, cioccolato!) così, quando le speranze erano perse, le scorte liquide agli sgoccioli, e le comunicazioni con l’altro lato dell’oceano dovevano terminare per differenza di orario, si accende la musica, di nuovo in stile Rock, e le ospiti della mini festa spengono le luci arrivando con la torta. Haaaappy birthdaaayy tooo youuu…
Happy Birthday Lora!!! Nessuna andrà a casa in ginocchio, ma piacevolmente arricchita da sorrisi e brownies e qualche cocktail. Silvia, arrivata un po’ più tardi per seguire le lezioni di grafica ad Hampshire College, brinda prima di salutare tutte e rimane a dormire nella 217.
L’episodio termina con l’augurio di Jimi Hendrix. Everybody wishing … Per un compleanno colorato di parole, pensieri, musica e ricordi.
I’ll talk to you later buddies, alla prossima puntata. Sigla. Click.