Un Paese di poeti, santi, navigatori. E di fotografi e modelli
Mi manca scrivere di politica, o d’attualità in generale. Da quando è nato Facciunsalto ho conquistato la libertà di salire sul mio eremo dorato e riflettere di altro. Sogni, idee, stato generale del benessere (interiore) delle persone. In fondo – mi sono detto – è quello a cui dovrebbe puntare la mia politica ideale, che sembra invece pensare a tutt’altro. Da una persona che sta finendo di studiare Scienze Politiche, delusa dall’Università, come me, trovare persone che animano il dibattito politico innalzando questioni etiche, sociali, anche economiche, è sempre una piccola epifania, che contribuisci poi, a tua volta, ad aumentare d’intensità. Queste persone sono sempre meno, mentre sono sempre di più quelle che ciarlano di notizie del mondo politico. Renzi, Berlusconi. Renzi e Berlusconi. Berlusconi. Poi le cialtronerie che nascono sui social network. Bufale che riescono a gabbare anche il più sottile dei giornalisti che le etichetta definitivamente a verità assolute. Penso, ad esempio, alla notizia che ha fatto il giro di Facebook sull’abolizione del canone Rai da parte della Corte Europea, che ha ottenuto anche la prima pagina di “Libero”. Ma di esempi ne potrei fare qualche altra dozzina, saltellando dalle bufale sulla medicina alternativa, ai fotomontaggi condivisi da migliaia e migliaia di utenti.
Siamo diventati tutti opinionisti. Ed è un bene, questo. E’ un male se le opinioni si basano su insulsaggini.
Siamo diventati tutti opinionisti. Ed è un bene, questo. E’ un male se le opinioni si basano su insulsaggini.
E ci si sente tutti partecipi, nella grande arena della democrazia. La partecipazione in un’arena che ci disegniamo, che costruiamo, che fotografiamo, che scriviamo, che commentiamo. Ma è partecipazione questa? A cosa porta se non è consapevole (almeno un poco)? E’ reale o fittizia? Rimane solo una scappatoia dell’ego che si rifà trucco e muscoli oppure è vera crescita personale? Non lo so, anzi: lo so ma ritorno nel mio Buen Retiro.