Avventura in Amazzonia
Finalmente siamo arrivati! Dopo il lungo (infinito) viaggio attraverso le montagne Boliviane e la strada della morte (potete vedere questo video per farvi un’idea), siamo in Amazzonia!
A causa di un intero giorno di pioggia, con conseguente cancellazione del tour, ora siamo pronti – zaini in spalla – ad affrontare questa grande avventura (mai avrei immaginato di visitare l’Amazzonia).
Vi domanderete perchè non siamo andati nell’Amazzonia brasiliana… Ebbene il nostro è un viaggio low cost, e la parte boliviana è qulla più economica. Abbiamo infatti speso cinquanta euro per tre giorni (tour in jeep, barca, “ostello” e pasti), un toccasana per il nostro budget!
La jeep dell’agenzia è pronta, così com’è pronto il gruppo composto da noi due, una coppia di Israele, tre inglesi (che forse pensavano di andare a Gardaland), la cuoca che cucinerà per noi in questi giorni e l’autista.
Partiamo lungo interminabili strade sterrate. Nella jeep si sta veramente scomodi: nove persone per cinque ore di viaggio, tra piccole casette di legno, animali mai visti prima e grandi buche/crateri. Iniziamo a conoscere i nostri compagni di viaggio, non sembrano molto simpatici (chissà cosa loro penseranno di noi)…
Per fortuna la pausa pranzo salva il nostro fondoschiena. E’ il momento di pranzare! Il cibo servito non è certo dei migliori ma, in realtà, mi aspettavo molto peggio. Abbiamo una zuppa, una pasta scotta, acqua e un’altra indecifrabile bibita rossa. Ma siamo impazienti: tanta voglia di scoprire questo nuovo mondo.
…e dopo cinque estenuanti ore di jeep, l’arrivo è ancora lontano: ci aspettano altre due ore di barca lungo le rive del fiume. E quando dico barca intendo quelle barchette mezze rotte di legno con un motore che si blocca ad intervalli di dieci minuti. Ma è giusto così: un’avventura è pur sempre un’avventura.
Il nostro ostello è sì molto suggestivo, come una palafitta sopra il fiume, ma con un inconveniente non affatto trascurabile: zanzare ovunque con l’incubo del ritorno del dengue del Nicaragua!
Ci immergiamo nel repellente per parassiti e ci prepariamo per un piccolo viaggio in barca.
È il momento di assaporare lo spettacolo del tramonto. Il paesaggio è incredibile: piante ovunque (come le zanzare), tartarughe che si riposano sui rami galleggianti, coccodrilli che sbucano in qualsiasi angolo, noi impauriti. Ci fermiano dunque, insieme ad altri turisti, in un luogo tranquillo (a parte qualche australiano ubriaco) da dove poter ammirare tutti gli aspetti più interessanti del fiume e della natura circostante.
Non ci rendiamo ancora conto di dove siamo. Il primo giorno l’abbiamo passato quasi tutto viaggiando e con un po’ di delusione: le nostre aspettative sono alte e fino ad ora non abbiamo visto molto. Torniamo quindi nel nostro ostello sperando nel giorno successivo e cercando di dormire tra le urla disperate dei nostri amici inglesi alla vista di ogni scarafaggio (qua sono enormi!).
La sveglia suona alle sei (sembrano tutti dei cinesi), colazione abbondante e di nuovo in barca alla ricerca di animali, coccodrilli, uccelli e, se capita, dei famosi delfini rosa.
Ogni cespuglio mosso con la barca è una nube di zanzare e insetti affamati che ci attacca. Scendiamo sulla terra ferma. È il momento di andare alla caccia di anaconde. Stivali (rotti) e via! Ci inoltriamo in un campo totalmente inondato, sperando di non pestare e “indisporre” serpenti o qualche altro animale strano.
Dopo due ore sotto il sole però, e con il fango fino alle ginocchia, eccoci qui totalmente distrutti. Nessuna anaconda, tanta delusione e, come al solito, un sacco di zanzare intente a succhiarci il sangue, noncuranti del banalissimo ostacolo costituito dalle nostre magliette.
A voi questo video ad anticiparvi quello che vi racconteremo il prossimo venerdì!