Caìgo
La nebbia che fagocita noi e il mare
insieme in una soluzione torbida,
guarda, si lascia fendere e rigurgita
gialle di ciò che ritroveremo dopo
luci da nord immediate che annaspano.
Però a quest’ora di novembre il lido
inappetente è un naufrago superstite
abbandonato dagli intirizziti
abbracci che svelti sciamano via
nel freddo che scolora il dopopranzo.
C’annulla e ci protegge in questa faglia
silenziosa tra immensità nervine
in cui il tuo e il mio passato si suturano.