“Siamo umani!” – E’ online lo spot di Facciunsalto.it
Eccoci. Ora ci vedete in carne ed ossa. Quasi tutti, perché siamo più di 30 nella nostra redazione, così lunga e larga da abbracciare l’intero globo terrestre.
Eccoci dentro il nostro primo spot, pieno di frammenti sparsi per il mondo. Australia, Gran Bretagna, Sud America, Germania, Olanda, Belgio. Per poi arrivare a Napoli, partendo dallo Stretto di Messina e poi salire verso Roma e Firenze, per arrivare in quel piccolo paesino che è San Stino di Livenza.
Ho avuto l’onore di vedere prima di tutti gli altri miei compagni di viaggio i frammenti video che poi, grazie al montaggio, hanno fatto nascere lo spot. Sono frammenti amatoriali, che ho lasciato intonsi, tranne che tagliuzzarli qui e lì. In tutti ho percepito questo: la sincerità, che è la cosa più bella che possa esistere. Ho visto dei sorrisi sinceri, degli occhi vispi e pazzerelli. E, anche se non conosco di persona tutti questi personaggi, ho capito che facciunsalto è sulla strada giusta: ha dentro la sua pancia un gruppo vivace, portatore di serenità.
Tutto parte da un aereoplanino di carta, che vola leggero. E’ un simbolo dei nostri tempi, l’aereo. E’ ciò che cancella le distanze fisiche in modo quasi istantaneo. Da Messina arriva nell’entroterra del Veneto, da dove parte un cappello, che viene lanciato e passa le Alpi. Lì ci sarà qualcun’altra ad attenderlo, il cappello. E questa poi lancerà un’altra cosa, da Londra… e così via, per fare in modo che la catena non si chiuda mai.
Se l’aereo cancella le distanze fisiche, il computer cancella quelle virtuali. Facciunsalto vive dentro i nostri computer, si nutre della velocità della rete. Ma non è solo questo: facciunsalto è una catena umana di persone. Che lo scrivono, lo custodiscono, e che lo lanciano tra le braccia dei lettori.
Siamo umani. Questo vogliamo far capire ai tantissimi che ci leggono ogni giorno e che aumentano sempre di più. Con i nostri racconti vogliamo indorare la vita, renderla più sincera, come i nostri sorrisi.
Altrimenti che noia sarebbe, il mondo.
Enrico Geretto
E a proposito di emozioni, mi si lasci spiegare cosa abbiamo voluto dire con questo spot. Intanto, perché uno spot? La pubblicità non la fanno forse le aziende per i loro prodotti? E noi, siamo un’azienda? O siamo forse un prodotto? Nulla di tutto questo, perché quello che vedrete non è uno spot nell’accezione commerciale del termine. E’ piuttosto, come si diceva una volta, una réclame, retaggio dei tempi romantici in cui la propaganda poteva farsi con un banale carosello. Il suo scopo non è vendere, ma far conoscere. Farvi conoscere noi stessi, farvi sapere – per l’appunto, e riprendo Enrico – che siamo umani. Perché ognuno di noi ha una vita che si svolge altrove, con altre professioni, altre esperienze, e perfino altre passioni, e dedica a questo progetto non altro che il tempo che vuole, e che può. Per questo abbiamo colto quest’occasione di presentarci a voi lettori come pretesto per presentarci perfino a noi stessi, che di persona in tantissimi casi non ci siamo mai incontrati, anche se non perdiamo alcuna delle occasioni che la vita ci offre per farlo. Vorremmo non essere autoreferenziali in tutto questo, però: vorremmo che voi lettori coglieste, nello sforzo inenarrabile di questa produzione amatoriale, ma non sapete quanto seria, il germe della passione che è in questo progetto, con l’auspicio che vi sia d’impulso per continuare a seguirci col sostegno finora dimostrato, e fare sempre un salto con noi. Buona visione.
Massimiliano Maccaus