Sydney dai mille colori, mille colori dei fuochi
Ultimo dell’anno 2013. Il titolo richiama alla sigla del cartone animato “Sandy dai mille colori” con libero adattamento per l’occasione del momento: la festa di fine anno della città di Sydney, Nuovo Galles del Sud, Australia, Mondo. (Nel caso in cui non ricordaste il cartone animato, o addirittura non sappiate proprio a chi ci si stia riferendo, oltre a mettervi in punizione con i sassolini sotto le ginocchia e a frustarvi con la palla chiodata, vedetevi il video della sigla qui sotto!)
A differenza del Natale, per le strade di Sydney non c’è aria di festa o almeno, non si percepisce se non per i cartelloni in ogni angolo, muro, lampione, fermata dell’autobus, della metro, parco, negozio, eccetera affissi da settimane con la scritta NYE 2013 e mille occhi disegnati e stampati ovunque. Si capirà solo a mezzanotte il significato simbolico, e soprattutto, dopo aver chiesto altre informazioni seguenti la piacevole scoperta dei fuochi di mezzanotte.
Sarò sincera. Dopo anni di sagre paesane, fuochi di ferragosto nelle località di mare vicine al paese natìo, per non parlare dello spettacolo fenomenale della sera del Redentore a Venezia, ormai degli spettacoli pirotecnici me ne importa poco o niente. In più, con l’incrementare degli idioti che sparano petardi così, tanto per (rompere le scatole) rischiando di perdere dita e occhi o varie altre parti del corpo, ho anche preso una certa posizione, visto che sono più i disagi e i problemi (per animali compresi) che il divertimento… e li snobbo un po’.
Niente cenone, si opta per una pizza fatta in casa, qualche birra, una bottiglia di vino rosso, lo spumante per il brindisi, e il pandoro. L’ingente quantità di pizza ha fatto sì che più o meno il senso di pesantezza assomigliasse vagamente a quello del pranzo natalizio che, il 25 dicembre, era cominciato alle 13 e finito alle 22. E no, non sto scherzando. Si avvicina l’ora dei fuochi e raggiungiamo gli amici al parco che dista qualche minuto di sana camminata. Ventimila persone (poche rispetto a quelle in centro) sono con naso all’insù in attesa del nuovo anno. E siamo solo al Domain, il parco dove la visuale dicono sia migliore, ma non è il centro dello spettacolo che parte dall’ Harbour Bridge, il ponte simbolo di Sydney, dopo l’Opera House.
Il coro comincia 10, 9, 8 … 3,2,1 Happy New Year! Delirio. Il cielo si illumina a giorno e non solo in una location, ma almeno in altre cinque, credo, nel raggio di qualche chilometro, e tutte attorno al Domain, lasciando tutti a bocca aperta. Alcuni sono i soliti che vediamo anche da noi: le fontane, i salici piangenti, (come mi piace definirli) ossia quelli che lasciano la scia una volta scoppiati in cielo, le trottole, le spirali, e tantissimi altri effetti mai visti che, per la gioia dei lettori associata alla nostra, riproponiamo qui in video.
Sydney è anche questo. Per l’ultimo dell’anno c’è anche un sito dedicato, e l’occhio sarà il simbolo del 2014! La città acquisisce punti col passare delle ore, l’unica cosa che stona è il freddo insolito per essere estate già da un pezzo. Inoltre, invio curricula a destra e a manca e mi chiamano dopo venti minuti dall’Istituto Italiano di Cultura ricoprendomi di complimenti per il curriculum, congratulandosi per tutte le informazioni che ho aggiunto, per il modo, e così via, e insomma sviolinate gratuite fino al botto finale: in che status sei qui? Working holiday visa. Noooooo! Gli enti pubblici non possono assumere persone se non residenti permanenti e da almeno due anni. Mi dispiace tantissimo, però, ti dico due cose: la prima, in bocca al lupo perché con un background del genere devi assolutamente trovare qualcosa di adatto senza svenderti, e la seconda, passa in Istituto quando vuoi che abbiamo una macchinetta che fa un caffè buonissimo. Ti aspettiamo.
Risata isterica. Ti pareva.
Riguardiamoci lo spettacolo di fuochi d’artificio e speriamo nel nuovo anno 2014. Auguri a tutti!
Happy New Year Mates! Cheers.