Ti presento un mestiere: il gelataio giramondo, il mondo in un gelato
Avete voluto i lavori di testa? E ora ve ne prendete uno di mani e di lingua. Che no, non ha nulla di ambiguo come si potrebbe pensare: parliamo di gelato e di gelatai! Chiedo all’amico Aldo R. se posso intervistarlo per la mia rubrica e poi, quasi ripensandoci, mi domando: come posso definire Aldo, se lui non prepara il gelato, ma lo serve soltanto? Ebbene, il buon Aldo mi spiega che il gelataio è di fatto chi serve il gelato, mentre chi si occupa della preparazione è il gelatiere. Lui, da Fassi – gelateria romana storica vicino piazza Vittorio – si occupa di servire il gelato. Il turno di Aldo inizia a mezzogiorno e gli lascia spazi liberi nella giornata, quindi una fetta non indifferente di tempo libero. Al mediterraneo Aldo, persona solare, piace stare a contatto con la gente di tutto il mondo. Nessun luogo poteva quindi essere più adatto dell’Esquilino, quartiere multietnico per eccellenza. Aldo, osservatore nato, racconta di come anche i turisti, che restano per pochi giorni, finiscono per entrare in gelateria più volte al giorno, di come si affezionano, diventano amici e a volte inviano anche missive, una volta rientrati. “Fanno sembrare tutto una grande famiglia”, dice Aldo, “anche se da noi in estate si raggiungono picchi di cinquemila persone al giorno e qualcosa di più!”. Cinquemila gelati, di cui una buona parte servita da Aldo, non sono pochi. Allora chiedo: se la pazienza non ti manca, cos’è che proprio fa irritare anche il gelataio più a modo?
La mancanza di semplice “gentilezza”, anche nel breve lasso di tempo necessario a fare un gelato, può essere già un non piacevole inizio. Se poi si continua pretendendo e spazientendo, la cosa prende una brutta piega… ma fortunatamente questo non capita spesso. C’è poi gente che finge di star male quando c’è tanta folla, sperando di essere servita prima; c’è chi fa richieste assurde – come chiedere nei dettagli quali sono i gusti di gelato senza latte – per poi, alla fine, scegliere il gusto fiordilatte.
Sarà mica la dieta che spaventa? Mi domando io. Poi chiedo ancora ad Aldo: lavori in centro, sicuramente ti capita di incontrare personaggi famosi…
Sì, succede spesso. Ho avuto il piacere di chiacchierare con Garrone, quando era diventato famoso per il film “Gomorra”: abbiamo scoperto di avere in comune il film preferito , “L’Imbalsamatore” , ambientato a Napoli e dintorni come gli ultimi tre suoi lavori. O ancora è passato Paolo Sorrentino che, nel solito tempo di un gelato, mi ha raccontato di come è stato, sia difficile sia interessante, lavorare con Sean Penn.
Attori cantanti registi e non solo… Ti vengono a trovare turisti da tutto il mondo. E anche l’Esquilino è un quartiere multietnico.
Esattamente! Non a caso la mia ragazza, brasiliana, l’ho conosciuta tramite un’altra amica dello stesso paese che era una cliente abituale. Qui si apre la parentesi dei clienti abituali: in particolare da noi, visto che la gelateria esiste da oltre 130 anni, è impressionante sapere che ci sono vecchietti che mi raccontano di ricordare che venivano da bambini, coi loro nonni. Per tornare al multietnico, ci sono comitive infinite di coreani che vengono anche con la neve , perché Fassi, in Corea, significa – Il Gelato -, visto che soltanto a Seoul ci sono ben OTTANTA Fassi! I francesi poi sono buffi, quando si sorprendono dei nostri gelati ultra-abbondanti, abituati come sono loro, alle loro smilze “boules de glace”… Io li guardo come a dire “sì, anche nel cono piccolo puoi scegliere ben tre gusti!”. Ci sono poi persone che ho conosciuto, provenienti da Olanda, Germania, eccetera, che poi ho incontrato di nuovo nei loro paesi perché mi hanno lasciato un contatto, e che ho rivisto durante le mie lunghe vacanze piene di viaggi.
Visto che parli di vacanze: quando va in vacanza chi serve i gelati che, per eccellenza, sono dolce estivo?
Ho ben quattro mesi di vacanze, visto che sono un lavoratore stagionale. Ovviamente in estate molto poco.
Ma vendere gelati è un lavoro che porta fatica ma strappa un sorriso a chi lo prepara e a chi lo mangia, e Aldo ce lo conferma: “Vendere gelati è un po come vendere felicità,” – dice “lo vedi negli occhi dei bimbi quando aspettano il cono, o del turista abituato a quei variopinti “ice cream” totalmente chimici : alla prima leccata è come se scoprissero il gelato per la prima volta, e a farglielo scoprire sei stato proprio tu, magicamente”.
Poco altro da aggiungere, se non augurare a tutti voi buone e gelatose feste. Sì, perché non venitevi a lamentare: a Roma il freddo non è mai tale da impedire un buon gelato invernale, magari alle creme e cioccolato. E se a servirvelo trovate un gelataio sorridente e aperto come Aldo, non avrete di certo di che lamentarvi! [Fassi a Roma poi si sbizzarrisce in offerte invernali, fra le quali merita menzione quella del giorno del gelato a metà prezzo. I coni e le coppe sono già abbondanti di per sé, ma se approfittate dell’offerta con 1.5€ avrete un cono da far paura. Ora potete andare da Fassi e chiedere di Aldo R, dicendo che Leyla Khalil di Facciunsalto.it vi ha parlato di lui nella sua affermatissima e celebre Grasse Matinée, per giunta prenatalizia…]